Buffon tiene in ansia Capello
Giustissimo, anzi. Perché, a dirla con Del Piero che ha comunicato dalle pagine del suo sito Internet, «certi numeri sono interessanti». Ci mancherebbe altro: Inter e Fiorentina a meno dieci, Milan ancora un gradino più sotto e tanti saluti al morale. Da Milano giurano e spergiurano di credere ancora alla rimonta: potrebbero dire altrimenti? No che non potrebbero. Per rispetto verso se stessi e verso i tifosi. Per dare un senso ai prossimi sei mesi di campionato. Perché illudersi è bello e sognare aiuta a vivere meglio, come direbbe il buon Marzullo. La verità è che fino a quando la Juve non metterà in fila almeno due pareggi, non si vede davvero come il triangolino tricolore possa prendere un'altra strada che non sia quella di Torino. Sabato potrebbe essere la volta buona. Lo si è già detto e pensato altre volte: puntualmente, tranne che a San Siro contro il Milan, la Juve se n'è fregata e ha inanellato una vittoria dietro l'altra. Sabato, a Roma contro la Lazio: trasferta difficile, trasferta che già l'anno scorso aveva proposto una Juve in difficoltà, salvata in extremis da una prodezza di Nedved (guarda caso, ex di lusso) su assist di testa di Zalayeta. La squadra di Delio Rossi ci proverà, con o senza Di Canio. E troverà in porta ancora Christian Abbiati: Buffon dovrebbe/potrebbe tornare ad allenarsi oggi, ma non è per nulla sicuro che ciò accada e, soprattutto, non si vede perché a questo punto Capello debba forzarne il rientro: vera o no la botta all'alluce subita la settimana scorsa in allenamento, mancano solo due partite prima della sosta natalizia e tanto vale andare avanti così fino al nuovo anno. Del resto, l'ex portiere del Milan si è costruito una discreta forma dimenticandosi anche alcune incertezze di inizio stagione: giusto dargli fiducia, almeno per ora. Per questo si sta trattando uno scambio con Zebina in rossonero e il portiere a titolo definitivo alla Juve. Per il resto, solo luci e nessuna ombra. Trezeguet segna come mai in carriera, Ibrahimovic non la butta dentro tanto spesso ma costruisce come il miglior Platini, Del Piero non mugugna quando finisce in panchina e gli altri corrono che è un piacere. Sabato potrebbe anche rientrare Emerson, che ha perso un paio di incontri ma della cui assenza si sono accorti in pochi: Vieira è nel frattempo tornato ai suoi livelli, Giannichedda e Blasi si sono ben disimpegnati. Così è se vi pare. E anche se non vi pare, tanto è lo stesso. Moggi non ha paura di niente e di nessuno: «Tocca agli altri metterci in difficoltà, ci provino». Ci provano ma non ci riescono. Questo è il bello. O il brutto, a seconda dei punti di vista.