All'Olimpico il Palermo dell'ex Del Neri. Spalletti vuole i tre punti e riparte da Totti-Cassano
Oggi all'Olimpico torna Luigi Del Neri, cinque mesi nella Capitale e un divorzio con pochi rimpianti da parte di tutti. Luciano Spalletti anticipa la volontà di rivincita del collega di Aquileia. «Conosco Gigi, mi sembra inevitabile pensare che arrivi animato dalla voglia di riscattarsi. E' un tecnico preparato e una persona perbene, credo voglia far ricredere l'ambiente sul suo valore. Noi dovremo affrontare il match con l'obiettivo di ottenere tre punti importantissimi in un momento difficile per entrambi. Potrebbe però essere un trampolino di lancio decisivo per il futuro». La gara contro i rosanero arriva a soli tre giorni dalla sfida di coppa Uefa contro il Basilea, fondamentale per il cammino europeo della squadra. Ma per il tecnico di Certaldo non è ancora tempo di scelte: «E' inutile fare troppi calcoli. Contro i siciliani andrà in campo la squadra migliore possibile. Dovremo esser bravi a pensare una partita per volta. Penso che i giocatori abbiano capito che dovremmo vincere entrambe le gare. A Napoli c'era un contesto molto delicato, non posso che fare i complimenti a chi è andato in campo. Spero di rivedere la stessa intensità in campionato». Nessuna anticipazione sull'undici iniziale, Spalletti non vuol concedere vantaggi all'avversario. «La formazione la comunicherò poco prima della partita. Il Palermo ha caratteristiche che possono mettere in difficoltà chiunque, possiede attaccanti forti fisicamente e bravi a fare di sponda, noi dovremo stare attenti ad andare sugli appoggi. Aldilà dei difensori che andranno in campo, dovremo interpretare bene certe situazioni di gioco. Tutti i nostri difensori sono abili nel gioco aereo». Contro il 4-4-2 di Del Neri, ha in mente qualche contromisura tattica. «Proveremo a tener basso un mediano dove c'è parità numerica di uomini, e trarrà vantaggio chi riuscirà a prendere il sopravvento in quella zona di campo». Aggiornamenti inevitabili sulla situazione Cassano. «Antonio sta continuando a mantenere gli atteggiamenti giusti. E' voglioso di esserci e si sta impegnando sempre con grande equilibrio». Il brindisi di ieri con società e compagni può essere un segnale di riavvicinamento tra le parti? «Siamo vicini al Natale, siamo tutti più buoni... Io non posso parlare per conto della società. Per quanto mi riguarda, ribadisco che molto dipenderà dai suoi comportamenti. Ora viene convocato perchè si comporta nella maniera idonea». L'exploit in coppa Italia di Stefano Okaka andrà gestito con accortezza, ma offre al reparto d'attacco un'alternativa insperata. «Penso di comportatrmi con lui come ha fatto Alberto De Rossi, che ha tutti i meriti per la preparazione di questo ragazzo. Stefano è ancora molto giovane, ha gli atteggiamenti del ragazzo ancora acerbo. Deve rimanere con i piedi per terra, anche se in prospettiva ha la personalità giusta per imporsi bene a questi livelli». Come molti altri giovani interessanti. «Parlo spesso con il mister della Primavera, lavoriamo in collaborazione. Dal vivaio si stanno segnalando tanti elementi di valore. Giacomini, Rosi, Freddi, Greco e Cerci fanno parte da tempo della rosa di prima squadra e delle prospettive di questa società». Migliorare è la sua parola d'ordine, il suo credo inderogabile. Alla vigilia di tre partite fondamentali nei prossimi otto giorni, Spalletti prova a tracciare un piccolo bilancio, mentre si avvicina un bivio determinante per il prosieguo della sua Roma. «Questa romana è un'esperienza intensa che mi sta dando moltissimo. Non sono pentito di aver scelto di venire qui. Sento di poter dare di più anche io, posso migliorare».