La Roma dei giovani passeggia a Napoli
Contro un avversario di due categorie inferiore, ma è pur sempre un sorriso. La vittoria mancava ai giallorossi dalla trasferta di Messina e il netto successo di coppa Italia, in un ambiente ostile come quello di Napoli, giunge a proposito in un momento difficile. Luciano Spalletti è stato costretto a schierare ieri al «San Paolo» la Roma due. Forse anche Roma tre, considerati i due soli titolari schierati (Chivu e Taddei) e i moltissimi giovani che, Eleftheropoulos a parte, erano in panchina. Rincalzi e seconde linee hanno tuttavia cominciato con l'intensità giusta la gara. Dopo neanche un minuto Taddei ha provato a fare il Mancini, spedendo di poco a lato di tacco al volo un cross di un Alvarez letteralmente incontenibile. Proprio da questo asse, sarebbero poi arrivati quasi tutti i pericoli. La rete del vantaggio arrivava da Alberto Aquilani, lesto a ribadire in rete un invito di Taddei imbeccato da Nonda. Qualche minuto prima Pià aveva saltato Rosi sciupando però con il destro il punto del vantaggio. La Roma si è riorganizzata, ha saputo soffrire fin dall'inizio le avanzate generose ma spesso poco ordinate del Napoli, sospinto dall'entusiasmo incontenibile della sua gente. Ci ha pensato poi Spalletti a modificare gli equilibri in campo, invertendo sulle corsie esterne Bovo con Rosi, in netta difficoltà ad arginare Pià. Ma la svolta è arrivata al minuto numero 34, quando l'assistente di Dondarini Cariolato ha fermato in fuorigioco dubbio Fontana e sulla ripartenza Alvarez ha potuto innescare Taddei (ancora lui) che ha mandato in porta Nonda. Il suo destro non ha lasciato scampo a Iezzo e ha steso il Napoli. Poi è salito in cattedra Aquilani. Gol a parte. Il centrocampista di Montesacro si è mosso con disinvoltura a centrocampo arrivando anche spesso alla conclusione dalla distanza. In una linea mediana più folta, il numero otto romanista è apparso a suo agio, non disdegnando nemmeno i contrasti in fase di contenimento. Sullo 0-2 la sorte della gara pareva segnata, ma troppo recente era il ricordo della rimonta subita a Lecce. La ripresa è stata molto meno bella dei primi quarantacinque minuti e la Roma da subito è parsa remissiva. L'aggressività del Napoli ha portato qualche scompiglio alla difesa, ma con il passare dei minuti la spinta si andava affievolendo. Nella ripresa è emerso Cristian Chivu, a giganteggiare nel cuore della retroguardia. Nei minuti conclusivi, a risultato ormai acquisito, c'era spazio anche per Andrea Giacomini, che con Rosi ha presidiato la fascia sinistra fino alla fine e per Leandro Greco, altro prodotto della nidiata del vivaio di Bruno Conti. Ma il bello doveva ancora venire. Perché ci ha pensato il più giovane della compagnia, Stefano Okaka, 16 anni e 4 mesi, a chiudere definitivamente la partita e a garantire ai giallorossi l'accesso ai quarti di finale di coppa Italia. Il suo gol è da centravanti di razza: controllo nel traffico in piena area di rigore, potenza e coordinazione nel chiudere col destro un diagonale che ha battuto Iezzo. De Laurentiis ha definito il pomeriggio napoletano come una festa. Ma prima, durante e dopo il match ci sono stati incidenti.