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Juve-Capello, idea contratto fino al 2009

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La squadra non si ferma più ma il dirigente minimizza: campionato aperto

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Ma questa Juve si batte o no? Magari si potrebbe anche, ma se poi in soccorso della Signora arriva anche il famoso «Kulovic» evocato da Galliani un paio di mesi fa, diventa difficile se non impossibile. Domani, tanto per gradire, i bianconeri scenderanno in campo (da qualificati) a Vienna contro il Rapid nell'ultimo turno di Champions. In palio, i soliti 350.000 euro elargiti dall'Uefa per ogni vittoria ottenuta nella manifestazione e il primo posto nel girone. Mancherà Emerson (oggi gli esami, dopo la botta presa a Firenze) e giocheranno molte delle seconde linee: nessuno però tirerà indietro il piede, perché alla Juve non si fa. Mai. Moggi, intanto, dispensa serenità e complimenti a tutti, dalla Fiorentina a Milan e Inter: «Rivolgo un plauso alle forze dell'ordine, al pubblico fiorentino e ai Della Valle. Tutti insieme hanno dimostrato che in Coppa Italia non era stata una gazzarra, ma una partita corretta salvo una piccola scaramuccia. Domenica, tolti un po' di sfottò e folclore, tutti hanno evitato le solite villanie messe in atto su altri campi». Lui si è divertito soprattutto a vedere il risultato finale impresso sul tabellone. Campionato morto? «Il distacco è grande - ha ammesso - ma recuperabile da parte di tutte le inseguitrici. Se ce ne fosse stato bisogno, abbiamo dimostrato di sapere anche dare spettacolo. Chi ci vuole ammirare ci ammiri, chi ci vuole odiare ci odi». Sferzante. Inter e Milan? «Avevo detto che i nerazzurri sono una squadra quadrata e solida. Credevo anzi che a questo punto potessero aver fatto di più. Per fortuna non è stato così, ma non ne conosco le cause. Il Milan probabilmente ha più continuità e cattiveria agonistica, mentre l'Inter ogni tanto gigioneggia sentendosi brava, come in effetti è». Un colpo al cerchio, uno alla botte. E un occhio al mercato: «Sagnol non lo abbiamo ancora preso ma ci piace: il che vuol dire che, se lui è disponibile, potrebbe venire alla Juve». Il futuro? Il Real Madrid? Capello? «Sono ottimista. L'allenatore ha con noi un legame non solo contrattuale, ma soprattutto di amicizia: ci troviamo talmente bene che è impossibile pensare ad altre destinazioni. E poi ho visto il contratto che gli stiamo preparando». L'ha buttata lì: ma in vista potrebbe esserci il rinnovo oltre la scadenza del 2007.

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