Buffon: non sono ancora pronto

Contro la Fiorentina, in campionato, per tre punti pesanti: «Sarei falso se dicessi che giovedì mi sono sentito come prima dell'infortunio. Quando rientri, fai sempre un po' di fatica. Ero quasi spaesato, catapultato in un'atmosfera particolare, ma sono cose che metti in preventivo». Lo aveva temuto, si è verificato. E quindi? «Ho parlato con Capello. Fisicamente mi sento bene, ma a livello di testa e di approccio ancora mi manca qualcosa: non ho remore o paure, ma dal punto di vista psicologico non mi sento ancora al cento per cento. Mercoledì, a Vienna, ci sarà un'altra partita importante di Champions: per me potrebbe essere una nuova verifica. Comunque vediamo cosa succede in questi ultimi due giorni, poi decideremo». Salterà così, se Buffon non dovesse giocare domani, il duello con Toni, definito «l'attaccante più forte in Europa. Un paragone con Ibrahimovic? Ci sono delle analogie, visto che sono due attaccanti fondamentali per le loro squadre. Non ci snatureremo per fermarlo, comunque». Sarà la Juve-tipo, quella che gli si opporrà: Ibra e Trezeguet in attacco, Zambrotta e Chiellini esterni di difesa: «Sarà un incontro diverso da quello di Coppa Italia — ha aggiunto Buffon — perché i due allenatori non nasconderanno nulla. Speriamo lo spettacolo non venga rovinato dall'esterno: noi italiani ci dobbiamo far sempre riconoscere, facciamo iniziare la partita con cinque minuti di ritardo per una giusta causa e poi si scatena il pandemonio. Purtroppo c'è un malessere diffuso ed anche profondo nella società: credo che sia uno dei periodi più brutti della nostra vita». Dom. Lat.