Rossi carica i suoi «Il pari non basta»
Il tabù trasferta resiste da oltre otto mesi (ultimo successo a Bologna ad aprile) e in questo campionato è arrivato solo un punto in cinque gare fuori dal Raccordo Anulare. Quello di oggi (ore 15, diretta Sky Calcio 4 e La7) sarà un vero esame per capire se Rossi è riuscito a trovare la cura in questa settimana tormentata dopo l'ennesimo ko fuori casa di domenica scorsa a Marassi. L'impegno odierno rappresenta lo spartiacque della stagione per la Lazio che deve riprendere la marcia per non rischiare di essere risucchiata nelle zone basse della classifica. Per ora il vantaggio sulla terz'ultima è rassicurante ma la vittoria manca ormai dal 16 ottobre e c'è bisogno di ritrovare la grinta mostrata fino al derby contro la Roma. Il tecnico biancoceleste è ottimista e si aggrappa ai due rientri eccellenti per ritornare a sorridere: «Di Canio è un giocatore di grande personalità, penso però che per lui, come per tutti gli altri, l'individualità sia al servizio della squadra perché uno da solo non può fare la differenza. Rocchi? Giocherà anche se in questi ultimi giorni non si è allenato bene. Per me lui è un attaccante che può agire ovunque, da prima punta, seconda o anche da esterno. Lui pensa che più si defila più vede meno la porta, ma non è così: in un 4-3-3, per esempio, segnano anche gli esterni. Rocchi come prima punta si esprime meglio, ma per me può fare anche altro». Oltre al problema della mancanza di risultati in trasferta c'è anche quello del gol con la squadra biancoceleste a digiuno da 270 minuti. Per Delio Rossi è una novita: «Strano per una mia squadra, ma sono convinto che a Empoli torneremo a segnare. Un pari? Non firmerei mai per un pareggio, preferisco sempre giocarmela». Il tecnico invita anche la squadra a mostrare l'umiltà necessaria per allontanare le ombre e mettersi alle spalle il periodo nero: «Non dovremo mai togliere il piede dall'acceleratore. Essere provinciali vuol dire giocare sempre con il coltello tra i denti. Anche la Juve fa così, si mette in trincea e poi sfrutta la qualità dei suoi giocatori per fare la differenza. Fino adesso in trasferta abbiamo dato anche il 100 per cento, ma non è bastato. Allora dobbiamo dare anche di più. Io resto convinto che questa squadra abbia caratteristiche migliori per giocare in trasferta che in casa e non mi spiego i nostri risultati esterni finora». L'avversario, però, è molto pericoloso. Ha vinto quattro gare su sei in casa perdendo solo con Milan e Juve. Rossi lo sa e non risparmia gli elogi per i toscani: «L'Empoli è molto ben messo in campo, è una squadra consapevole dei propri limiti che sa sfruttare bene i suoi pregi. È la vera rivelazione di questo primo scorcio di stagione. Vedrete che non ci attaccheranno in maniera sconsiderata pur giocando in casa, non ne hanno necessità. E questo li rende ancora più insidiosi perché non si scompongono e sfruttano gli errori degli avversari. Di questo loro modo di giocare ne hanno fatte le spese in molti, ma noi dobbiamo osare di più. Tavano? È sgusciante, vede bene la porta e ha un grande senso del gol». Non riesce a guardare più in là della sfida di oggi, il futuro è troppo lontano per capire i traguardi di una squadra che naviga nel Limbo del campionato dopo aver illuso nelle prime otto giornate per qualità di gioco e risultati: «Possiamo fare meglio, anche se non sono scontento di quanto fatto finora. Ci mancano forse 2 o 3 punti per essere nella posizione che mi aspettavo. Eppure sento dire che con l'Empoli per noi è vietato fallire. Perchè? Non è mica una partita da ultima spiaggia, siamo sempre solo alla tredicesima giornata di campionato...». Intanto serve subito almeno un segnale di vita dalla Lazio stanca e poco reattiva delle ultime settimane. Arbitrerà il giovane Tagliavento che era in campo a Bologna teatro dell'ultima vittoria in trasferta dei biancocelesti: almeno per la cabala questo è un buon punto di partenza. Liverani e Di Canio sono altri due