Più autostima e battiamo tutti
Questa la ricetta di Spalletti per battere la Fiorentina di Prandelli, reduce da 5 successi consecutivi: «La mia preoccupazione è quella di essere noi stessi senza avere cali di tensione. Possiamo vincere contro chiunque — spiega il tecnico giallorosso — non dobbiamo avere cali di tensione ma un'alta stima delle nostre possibilità». Tra i viola il pericolo numero uno si chiama Toni ma Spalletti è convinto che la sua Roma abbia i mezzi per arginarlo: «Abbiamo due giocatori forti fisicamente in difesa che possono fermarlo. Lui è uno molto tecnico ed è bravo a scegliersi sempre la posizione giusta. La Fiorentina arriverà con l'entusiasmo dei risultati, alcuni dei quali ottenuti con un pizzico di fortuna. Noi abbiamo la possibilità di mettere qualcosa sull'altro piatto della bilancia e giocarcela alla pari». Per stasera si annuncia una nuova contestazione dei tifosi a Rosella Sensi ma Spalletti continua a difendere l'operato della proprietà: «La famiglia Sensi merita rispetto, poi il pubblico si può comportare come vuole anche se penso che non dia un aiuto al nostro ambiente interno se si continua nelle contestazioni. Penso di essere l'unico allenatore che veniva da un'esperienza molto positiva e arrivava in una nuova società senza avere a disposizione nemmeno un calciatore scelto dal sottoscritto. Sarebbe stato facile creare confusione e fare un certo tipo di dichiarazioni, ma conoscendo questi ragazzi probabilmente avrei scelto così lo stesso». Tra i convocati c'è ancora il nome di Cassano che dovrebbe giocare dal primo minuto: «La convocazione e il suo impiego dipendono dai suoi comportamenti che devono dare vantaggio allo spirito di gruppo. I fischi dell'Olimpico lo aiutano a crescere? Bisogna chiederlo a lui». Spalletti torna sulle discusse interviste di Dacourt e Chivu: «Quando si parla, specialmente in un ambiente come Roma bisogna stare attenti a quel che si dice. Chivu ha ragione nel dire che devo fare ancora molta strada per raggiungere Capello». L'allenatore toscano chiude il caso Dacourt: «Ci ho parlato ed era molto dispiaciuto. Ha fatto delle insinuazioni poco carine sul mio operato ma me le ha prospettate in un modo diverso. Si è sempre allenato bene ed ha un comportamento consono quindi ho deciso di chiudere la questione e di andare avanti».