Cassano salva la Roma
Coppa Uefa: il barese gioca male viene fischiato ma trova il guizzo che evita il ko con lo Strasburgo
La squadra di Spalletti, al rientro in Europa, gioca una delle più brutte partite della stagione, va sotto di un gol e riesce a riemergere solo grazie a un colpaccio di Cassano. Il barese rimedia secchiate di fischi dall'Olimpico e sembra giocare «contro» per oltre un tempo. Saranno stati i cinquantatre giorni di assenza dal campo, ma nella prima parte di gara sbaglia tutto quello che può e anche di più. Insomma un rientro al pari dell'uscita: tra i fischi. La Sud lo contesta quando lo speaker dell'Olimpico pronuncia il suo nome in formazione e la conferma arriva più tardi quando dopo l'ennesimo errore, scatta il già noto: «Cassano a lavorare». Se doveva essere l'occasione per mettersi in mostra in chiave futura e forse anche Mondiale, non è stata granchè: anzi, roba da dimenticare. Spalletti gioca al risparmio, va in campo la Roma 2 con poca voglia e forse ancor meno motivazioni. Nel 4-3-3 c'è però Totti che si mette sulla sinistra del tridente offensivo mai come stasera inoperoso. Il capitano, troppo isolato in attacco ritrova la compagni di Cassano, ma i due praticamente si ignorano. La Roma fatica contro la velocità e l'ottima posizione in campo dello Strasburgo: squadra compatta che si apre molto velocemente, aggredisce bene gli spazi ed è pronta a ripegare all'indietro in fase difensiva. La Roma (lutto al braccio per la scomparsa del papà di Mancini e del collega Campanella) dovrebbe fare la partita, ma così non è. Una botta dalla distanza di Kharja, un colpo di testa (disastroso) dalla breve distanza di Nonda (anche per lui serata da dimenticare: inguardabile) e un gran numero di Totti (25' bello soprattutto lo sto al volo sul lancio di Bovo) sono tutto quello che riesce a proporre la squadra di Spalletti nella prima parte di gara. Lo Strasburgo invece sembra più efficace negli ultimi metri e non passa solo per la scarsa mira di Farnerud (A.) che stampa sul volto di Curci la botta a rete dopo aver aperto a metà la distratta difesa giallorossa. Il duplice fischio dello spagnolo Mallenco arriva come manna dal cielo per gli ottomila infreddoliti tifosi romanisti che, prima dell'inizio della gara, hanno continuato la loro protesta contro la società. «Dopo Franco Rosella, la storia è sempre quella» espone la Sud. E ripartono cori antichi: diverso il bersaglio, stavolta è «Rosella, bla, bla bla». La ripresa? Se possibile (ed è veramente dura) anche peggio. La Roma non c'è, lo Strasburgo prende campo e dopo sette minuti come da copione passa in vantaggio. La difesa giallorossa, aperta come una piazza d'armi lascia Bellaid tutto solo libero di battere a rete e piegare l'incolpevole Curci. Fa 1-0 e Spalletti che non sa più che fare: anzi sì, pensa a domenica toglie Totti e mette Alvarez. Dentro anche Taddei per Aquilani. Con i due esterni freschi la Roma va un po' meglio. Poi, Cassano decide che è arrivato il momento di fare la cosa che meglio gli riesce nella vita: giocare a pallone. La prima palla vera che gli passa per i piedi la butta dentro, fa il pari 1-1 e due minuti dopo rischia anche il raddoppio. Una buona notizia arriva dalla Norvegia: il Tromsoe ha battuto la Stella Rossa (prossima avversaria della Roma) che resta a quota zero in classifica.