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Spalletti sul barese «A gennaio al Real? Tutto è possibile»

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C'è tutto questo nella Roma che stasera scenderà in campo all'Olimpico contro lo Strasburgo (Rai 3 ore 21) per il secondo incontro dell girone E di Coppa Uefa. Un appuntamento per il quale il tecnico giallorosso giocherà al risparmio, proprio in previsione del match di domenica contro la Fiorentina del lanciatissimo Toni e dell'ex Prandelli. Partita importantissima per il cammino in campionato dei giallorossi. Ma per l'occasione il tecnico toscano, chissà quanto spronato dal blitz a Trigoria degli investigatori dell'ufficio indagini Federcalcio, chissà quanto invece per vocazione personale, rispolvera Cassano. Il barese ancora non ha firmato l'agognato rinnovo contrattuale, ma la Roma sembra pronta ad offrirgli un'altra possibilità (o forse, più semplicemente, lo convoca per una partita che non conta nulla per non dover incappare in spiacevoli ricorsi investigativi). La prova del nove arriverà solo sabato quando Spalletti ufficializzerà i convocati per la partita contro la Fiorentina: lì bisognerà vedere se Cassano ci sarà e, in caso di esito positivo, bisognerà vedere se il tecnico lo utilizzerà o lo manderà in panchina a battere i denti. Ma l'utilizzo di Cassano e il suo rinnovo contrattuale vanno a braccetto anche in chiave futura: un futuro inevitabilmente legato anche alle decisioni del Tas. La sentenza definitiva arriverà entro il 30 novembre, ma indiscrezioni danno già per oggi una possibile ufficializzazione del parere dei giudici svizzeri. Cassano piace al Real (in molti lo darebbero in partenza per la Spagna già a gennaio) e Spalletti non chiude la porta a nessuno: non ammette cessioni, ma non se la sente di negare una cosa che al momento non può escludere. «Tutto è possibile — attacca il tecnico — perché Antonio è un giocatore di valore. Dovremo valutare quelle che saranno le decisioni del Tas, ma è possibile che lui rientri nei programmi di qualsiasi società viste le sue qualità». Poche parole per «giustificare» la convocazione. «Si sta impegnando e allineando ai comportamenti giusti e se continua così potrà farci molto comodo. Reintegrato? Lo è sempre stato. Io ho sempre detto e confermo che con lui decido io: vedrò quello che propone...». Breve accenno, per chiudere il faldone Cassano, sulla visita degli 007 della Federcalcio a Trigoria martedì scorso. «Ho descritto la mia gestione, come la penso e quello che intendo fare con i miei giocatori: una cosa naturale senza imposizioni ne pressioni. La società non c'entra nulla con le mie scelte fatto di programmi e che vanno avanti e coinvolgono analisi e comportamenti. Faccio giocare chi dico io». Una parola di conforto poi per Rosella Sensi duramente contestata dalla tifoseria giallorossa proprio nel match contro la Juventus. «Sta cercando di seguire la strada del padre e l'ho sentita molto dispiaciuta per quello che sta succedendo. Tutto questo non fa bene alla Roma, non facilita il nostro lavoro». E guardacaso ieri sull'argomento ha voluto dire la sua anche il sindaco Veltroni, aprendo stranamente all'azionato popolare soluzione spesso in passato ritenuta inadeguata. «Il futuro è l'azionariato popolare, ma adesso bisogna restare vicino alla famiglia Sensi per o sforzo che questa famiglia ha fatto per il bene della Roma». Vero, non a caso però la contestazione romanista non era contro la «famiglia» ma contro Rosella, rea, secondo la gente, di aver sposato troppo il Moggi-pensiero. Innegabile!

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