Rossi: «Cesar, così non va»

La Lazio che affonda ancora in trasferta autorizza interrogativi inquietanti e lui non ne fa mistero. «La fiducia la si acquisisce, la personalità invece è innata. I giocatori di livello non hanno problemi di piazza né di ruolo: se sono giocatori validi, sono bravi ovunque. Se ci limitassimo ad analizzare i numeri la situazione sarebbe disastrosa. Però già a Lecce avevo vissuto un avvio del genere (all'andata solo due vittorie in trasferta, ndr) ma nel girone di ritorno aggiustammo la squadra (con altre quattro vittorie, ndr). Comunque domenica ho visto qualcosa di di diverso, la squadra ha fornito una prova confortante, un atteggiamento più disinvolto. Peccato per il risultato: la Samp ha meritato di vincere, perché noi abbiamo sbagliato troppo, perdendo troppi palloni a centrocampo. Non possiamo permettercelo». Non si tira indietro, il romagnolo. Schietto e sincero, bacchetta i suoi: vorrebbe sempre il massimo, è un perfezionista. Il parallelo con la scorsa stagione (16 punti pari) è motivo di analisi da parte dell'ambiente, lui tira dritto e semmai si aspetta qualcosa di importante dai solisti più attesi, che hanno «steccato» anche a Genova. «Il leader è leader. Alcuni giocatori hanno più personalità di altri e gli interpreti fanno la personalità delle squadre. Nedved era un leader a Roma, lo è a Torino e con la Repubblica Ceca: è un giocatore di personalità. Cesar? Da lui e Baronio mi aspetto qualcosa di più, anche se non stanno facendo male. Un giocatore deve sapere che Roma non è Empoli o Bergamo, chi gioca con noi deve saperlo». Lo sguardo vola verso la sfida di domenica. «Chiedo lo stesso atteggiamento di Genova, ma con un pizzico di personalità in più. La formazione avversaria gioca di riflesso, non penso ci attaccheranno». Una buona notizia: Liverani sta bene, a Empoli ci sarà. Insieme a lui tornerà dovrebbe rientrare dal primo minuto anche Di Canio. Dubbio a centrocampo: Cesar o Manfredini, solo domani a Guidonia si scioglierà il rebus. Behrami dal proprio sito: «Le botte a Genova? Fanno parte del gioco. L'importante è che ci sia rispetto dell'uomo e del giocatore. Ho giocato un buon primo tempo, sono calato nella ripresa perché in Nazionale si lavora meno sotto il profilo fisico. Il 2-0? Abbiamo subito due reti in due minuti, poi non abbiamo reagito come avremmo voluto». Domenica servirà un'altra Lazio.