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di DARIO BERSANI ROMA-Cassano, altro capitolo.

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Due ispettori inviati dall'Ufficio Indagini della Federcalcio presieduto dal generale Pappa, Claudio Mattana e Gianluca Leonelli, sono arrivati a Trigoria intorno alle ore 15 e hanno lasciato il centro tecnico «Bernardini» verso le 18. «Un atto formale», assicurano dalla società. I due 007 della Figc hanno ascoltato separatamente il direttore sportivo Daniele Pradè, il responsabile dello staff medico Mario Brozzi e l'allenatore Luciano Spalletti. Poi è stata la volta di Antonio Cassano. Una media di circa venti minuti per ognuna dei quattro interrogatori, durante i quali le parti hanno esposto le rispettive motivazioni. A Brozzi sono state chieste informazioni sull'effettiva entità degli ultimi due infortuni dell'attaccante, che il medico ha argomentato con il conforto dei referti clinici. Anche Pradè e Spalletti hanno per conto del club garantito che le mancate convocazioni sono da addebitare allo scadente momento di forma. L'unico dato oggettivo è che il giocatore non è mai stato fuori rosa, anche se Cassano avrebbe riferito di sentirsi da tempo ai margini del gruppo per l'atteggiamento oltranzista da parte dell'amministratore delegato Rosella Sensi, con cui da tempo non ha più rapporti. Morale della favola: la Roma si attende l'imminente archiviazione del caso, mentre Cassano resta alla finestra. Intanto domani sera c'è lo Strasburgo. Cassano sarà convocato e, a meno di sorprese, partirà titolare. La coppa Uefa sarà per lui l'occasione per rientrare in una squadra che ormai dal 2 ottobre scorso, è abituata a farne a meno. Novanta minuti contro il Siena e trentacinque con l'Udinese. Stop. Fin qui la sua stagione è tutta qui. Due presenze in quindici partite ufficiali. Il barese ieri ha realizzato tre gol in partitella, mostrando una fluidità di movimenti sconosciuta nelle ultime apparizioni. L'allenatore è intanto costretto a fare la conta degli indisponibili, in un confronto importante per chiudere virtualmente e anticipatamente il discorso qualificazione. Con una vittoria, la Roma porrebbe una seria ipoteca al passaggio del turno successivo e sarebbe più tranquilla di affrontare nella prossima gara di Belgrado con la Stella Rossa. Contro lo Strasburgo di Degueperoux (ultimo nel campionato francese ma leader con sei punti in due partite nel girone E di coppa Uefa), ci sarà una Roma due. Sicuramente fuori Chivu e Mancini per infortunio, all'Olimpico non ci sarà Totti, che ieri ha lavorato a parte per noie muscolari. Il capitano sarà in panchina. Non sono utilizzabili nemmeno Perrotta (squalificato per domani e domenica) e Tommasi, il cui nome non è stato inserito per tempo nelle liste Uefa, mentre Chivu ha buone possibilità di tornare abile e arruolato per la sfida di domenica con la Fiorentina. Il rumeno si è allenato solo in palestra, per recuperare dal problema agli adduttori. Nell'ultima seduta di allenamento è stato provato un 4-4-2 con Curci in porta e Panucci, Bovo, Mexes e Cufrè in linea difensiva. Un turno di riposo verrà quindi concesso a Kuffour, fin qui sempre presente in campionato. Rivoluzione a centrocampo: sono pronti infatti gli innesti di Aquilani e Kharja, che affiancheranno Alvarez (favorito su Taddei) e De Rossi. Spalletti farà una staffetta tra il centrocampista di Ostia e Dacourt, per avvicendare le risorse non certo illimitate a disposizione, tenendo conto che la partita con i francesi giungerà a soli tre giorni da quella con la Fiorentina. Sul fronte sinistro della mediana stazionerà proprio Aquilani, che tornerà in squadra dopo quasi due mesi di assenza. Ieri si è fermato nuovamente Vincenzo Montella, per un riacutizzarsi dell'infortunio alla vertebra che continua a infastidirlo. Al suo posto tornerà Nonda. La prevendita di Roma-Strasburgo procede a ritmi da minimi storici. Fino a ieri erano stati venduti poco meno di settemila tagliandi.

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