«Difficile
prenderci a pallate»
Ancora raggiante per la rotonda vittoria della sua Juventus, analizza l'ennesimo successo in un campionato con una sola sconfitta. «Per venticinque minuti la Roma ci ha messo in difficoltà. Noi facevamo girare poco il pallone, loro erano bravi a ripartire in contropiede e giocavano di prima. Poi siamo cresciuti e i risultati si sono visti nella ripresa, quando abbiamo dominato il campo. È una vittoria importante perché dimostra il temperamento della squadra, capace di soffrire e trovare le energie per reagire. Penso che le squadre che ci affrontano partendo forte all'inizio vanno poi fuori giri. La Roma avrebbe voluto prendere a pallate la Juventus, ma non è facile riuscirci contro gente come Emerson e Vieira». Per la seconda volta dopo il traumatico divorzio, il tecnico di Pieris è stato accolto dai suoi ex tifosi dell'Olimpico con fischi, striscioni e insulti. «Mi spiace davvero molto. Sono stato a Roma cinque anni, abbiamo vinto ed è un peccato che ora il rapporto sia questo. Non vorrei tornare sulle spiegazioni del mio addio, ma se serve debbo ribadirle. Dopo qualche anno ho deciso di cambiare aria: avevo qualche trattativa in corso, poi è arrivata la Juve e ho chiuso in tre giorni. So che mi ero espresso contro il club bianconero e so altrettanto che i sostenitori romanisti hanno il dente avvelenato con la mia attuale squadra. Io indosso sempre la maglia della società per la quale lavoro. È stato così a Roma, è così adesso a Torino. Amo molto Roma e la considero la città più bella del mondo, ma ora sono alla Juve: per un tecnico come me vincere è importante». Sui singoli: «Ibrahimovic e Chiellini sono stati tra i migliori, Trezeguet è un attaccante micidiale sotto porta: l'attaccante giusto sempre al posto giusto». E Totti, suo ex giocatore al veleno? «Questa è una domanda per Spalletti. Dico che lui è un bravissimo giocatore, ma io devo pensare soprattutto ai miei uomini». Paparesta ha concesso un rigore contro e comminato l'espulsione a Thuram. «L'arbitro è stato davvero bravissimo. Il rigore era netto, Lilion poteva evitare quell'intervento, ma per eccesso di generosità talvolta si sbaglia. Comunque non ho voluto rischiare di finire in nove togliendo Nedved a qualche minuto dalla fine perché Pavel aveva sbroccato».