Il presidente agli azionisti: se qualcuno vuole la Lazio si muova sul mercato Ancora al vaglio l'idea della cessione del marchio: contatto con Moratti
«Ribadisco che non cedo la Lazio: non ho avuto, mai, la volontà di mettere in vendita il mio pacchetto azionario e sinceramente mai avrò questa volontà». Lotito è categorico: non molla la società. «Chi vuole acquisire il club può farlo percorrendo le strade che concede il mercato, cioè scalandolo con un'offerta pubblica di acquisto. Voglio precisare che si sono generate delle aspettative non in linea con la realtà: per qualcuno poteva essere messa in discussione la continuità in base a voci diffuse in modo non legittimo, garantisco che non è così anche se capisco che la Lazio ora può suscitare appetiti strumentali». Un lungo monologo durante l'annuale assemblea degli azionisti per ribadire i contenuti-cardine della strategia societaria: di ipotesi di dismissione non vuole neanche sentirne parlare, il presidente biancoceleste prosegue dritto per la sua strada. Lo scorso 15 luglio parlò di un'eventuale uscita di scena solo in caso di interventi straordinari «da 400 miliardi di vecchie lire», stavolta è irremovibile. Sceglie questa strada per rispondere anche all'interessamento potenziale di un gruppo chimico europeo, presentato in via informale da Chinaglia. «Do fastidio, c'è qualcuno che mi chiede di andarmene perché "non caccio i soldi": non è così che si risolvono così i problemi di un club. Non sono d'accordo poi con chi dice che i successi sono direttamente proporzionali agli investimenti. Contano l'approccio, la passione, l'applicazione. Meglio di così, da quando sono entrato, la società non poteva essere gestita, siamo un esempio da seguire. In passato questa società ha vinto poco rispetto al valore tecnico dei giocatori che aveva in dote. Oggi molti di quei campioni fanno vincere Milan e Juve». Sul progetto-stadio: «Per me diventa fondamentale. Non chiedo soldi allo Stato». Sui «paletti» con il Fisco: «Abbiamo dovuto approvare un piano di 5 anni, era l'unico modo per ottenere la transazione». Sul rinnovo di Liverani: «Non è vero che ci sono tetti già fissati con lui, dobbiamo ancora parlarne». I soci hanno chiesto spiegazioni su un eventuale aumento di capitale e sugli effetti del decreto spalmaperdite, che nel 2006/2007 comporterà una perdita straordinaria di 127.75 milioni: Lotito sta studiando la possibilità di percorrere la strada intrapresa da Samp e Inter. Cioè la cessione del marchio. Operazione al vaglio della dirigenza: in questo senso sono intercorsi dei contatti telefonici tra lo stesso Lotito e Moratti. La Lazio vuole capire quanto possa valere «l'aquila». L'operazione è una delle strade da percorrere per aggirare la perdita derivante dalla revisione temporale dello spalmaperdite. Da considerare anche i nuovi parametri Iafs che adotteranno i club quotati in Borsa. Dalla trimestrale: patrimonio netto pari a 27.80 milioni. Questo invece il piano industriale per i prossimi anni: la società stima di ottenere un risultato operativo lordo di 18,45 milioni il prossimo anno che salirà a 24,57 milioni nel 2006-2007 per portarsi poi a 24,38 milioni nell'esercizio 2007-2008.