Capitan Totti carica la Roma che stasera ospita la Juventus capolista Cassano non convocato. Spalletti cerca il primo successo con Capello
Vinceremo, e faremo contenti i romanisti. E' una partita importante, ma sappiamo che la Juventus si batte giocando bene, con umiltà e grande cattiveria agonistica». È la carica del capitano giallorosso Francesco Totti, per la prima volta in campo da quando è divenuto papà, che punta dritto ai tre punti spazzando il campo da tutte le polemiche. Non c'è Capello, Emerson, Zebina e Moggi che tengano, alla Roma serve questa vittoria per continuare la rincorsa in campionato e dare una gioia al popolo romanista. Vero, ma i numeri dicono anche che la Roma negli ultimi sei anni ha vinto con la Juve (all'Olimpico) una sola volta: quella del 4-0 col «zitti e a casa» di Totti. Per il resto due vittorie bianconere e ben tre pareggi. Lo scorso anno sei punti consegnati ai nemici di sempre, sei punti amarissimi dopo i «tradimenti» e le menzogne dell'estate, dopo le «fughe notturne» confermate da smentite sempre più imbarazzanti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una parte degli ex romanisti ha deciso di lasciare la capitale per la «solare» Torino dove di vince, si guadagna e soprattutto si «conta» molto di più. È la libera legge del mercato, direbbe qualcuno e a conti fatti è proprio così: se non fosse per i proclami fatti poco prima. Proclami che nessuno ha imposto a nessuno. Ora le due società si mandano di continuano «messaggi» d'amore, messaggi non esattamente condivisi dalle due tifoserie: soprattutto quella giallorossa che si distacca (in parte) dall'atteggiamento «remissivo» della nuova gestione. Non è un caso se la Sud ha annunciato contestazione (cori e striscioni) contro Rosella Sensi. Già, perché sarà una protesta ad personam, non contro la Roma, ma contro l'erede che del papà sembra non seguir le gesta. Ma è inutile provare stemperare i toni, perché Roma-Juve sarà sempre una partita diversa dalle altre, sarà sempre una sfida tra nord e sud, tra chi il potere ce l'ha e chi vorrebbe averlo. Tra i buoni e i cattivi: dipende ovviamente da che parte la si vede. ma trattasi in fondo di una partita di calcio e come tale stasera verrà affrontata in campo. Da una parte la lanciatissima corazzata di Capello, sempre primo in classifica da quando è al timone bianconero. Dall'altra il catamarano di Spalletti: tutt'altro assetto, tutt'altra stazza, molto meno strutturata, ma che lascia all'estro dei singoli e alla capacità del timonierie manovre, rapide e bizarre, a volte impensabili. Con Spalletti la Roma può strambare verso la vetta della classifica lasciando il colosso bianconero con un palmo di naso. Cassano? Niente, nemmeno il mozzo a bordo dello scafo giallorosso: non è convocato, resta in castigo fino a «firma» contraria... sarà un bene? Per la Juve di certo. La Roma soffre le squadre che si chiudono, ama giocare negli spazi dove Totti & Co. possono far male. La Juve è invece un caterpillar che tutto travolge e tutto macina: soprattutto in mezzo al campo. Starà all'abilità dei giallorossi non farsi schiacciare dalla spinta bianconeri, riuscire a svicolare dalla morsa di Emerson-Vieira e ripartire sulla fasce con l'estro dei due esterni brasiliani e le giocate del capitano. La partita si deciderà lì e il sogno del capitano si potrebbe avverare già stasera: dedicare il primo gol al piccolo Cristian.