Avanza Davydenko
Uno è lo svizzero Roger Federer, il primo tennista del mondo e per il quale si trattava solo di verificare se fosse in grado di camminare dopo l'infortunio alla caviglia che l'aveva addirittura costretto all'uso delle stampelle. Stabilito che Federer non solo è in grado di camminare ma anche di correre e non ha dimenticato il suo talento è perfettamente regolare trovarlo in semifinale anche se ha dovuto lasciar per strada due set, uno all'argentino Nalbandian, l'altro al croato Ljubicic. L'altro semifinalista sicuro è invece un giocatore di minore popolarità ma uno di quelli abituati a timbrare il cartellino tutti i giorni. Si tratta di Nikolay Davydenko, ucraino di nascita, russo di passaporto ma residente a Montecarlo. Questo Davydenko era numero 28 all'inizio della stagione ed è quindi uno dei giocatori che ha compiuto i maggiori progressi al punto che il suo ingresso nel Masters non è stato favorito dalle molte assenze ma giustifcato solo dai suoi risultati. Davydenko, che nel primo incontro aveva sfruttato la cattiva condizione di Andre Agassi, si è assicurato la qualificazione battendo in due set l'argentino Gaston Gaudio contro il quale aveva perduto cinque volte in cinque incontri, tutti però giocati sulla terra battuta. Anche Davydenko, come Gaudio, gioca meglio sul rosso che sulle superfici veloci ma è certamente più completo e quindi più adatto ad interpretare le soluzioni offensive che questo campo richiede. Ha vinto quindi Davydenko malgrado sul 5 a 1 del secondo set per il russo Gaudio non abbia tentato una orgogliosa rimonta. Nel secondo incontro della giornata il cileno Fernando Gonzalez, che aveva preso il posto di Agassi, ha battuto in tre set, vincendo però a zero il terzo, l'argentino Mariano Puerta, che aveva sostituito l'infortunato Nadal. Era un incontro che il programma iniziale di questo Masters non prevedeva, figlio di una formula imperfetta e mai sufficientemente criticata. Tra l'altro Puerta è sotto giudizio per un problema di doping per il quale sarebbe recidivo ma è assurdo che la giustizia sportiva non abbia ancora preso una decisione dal momento che l'infrazione di Puerta risale alla finale del Roland Garros, giocata cinque mesi fa.. Comunque Gonzalez, detto «Mano de Pietra» per la potenza del suo dritto è apparso più motivato ed in migliore condizione del suo avversario. Oggi intanto Nalbandian e Ljubicic si giocano la possibilità di accompagnare in semifinale Federer al quale si chiede di salvare con il suo nome ed il suo talento il prestigio di questo Masters.