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di DARIO BERSANI «ALLA Juventus ci penserò soltanto da domani».

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Ieri dal ritiro azzurro di Coverciano ha parlato del big match alle porte. Non sarà certo la partita amichevole di stasera contro la Costa d'Avorio a togliergli il sonno. Alla ricerca della maglia da titolare perduta, oltre all'impegno per ben figurare contro Drogba e compagni, il centrocampista di Ostia è già proiettato alla gara di sabato sera. L'avversario si chiama Juve e lui si riprenderà la Roma, dopo una giornata di squalifica scontata a Messina. E se nell'Italia ha momentaneamente perso il posto da titolare, con Spalletti il centrocampo ha sempre una collocazione fissa. Metà regista, metà interditore, un mediano tuttofare. All'Olimpico, per la terza volta De Rossi si troverà da avversari in campo Emerson e Capello. Il primo fu il suo modello: accanto al brasiliano è cresciuto, ha imparato i primi trucchi del mestiere muovendo i primi passi tra i grandi della serie A. Soprattutto ha stretto un legame che andava aldilà dell'aspetto professionale. Il tecnico di Pieris, odiato e poco rimpianto dall'ambiente romanista, lo ha invece lanciato nel calcio che conta, regalandogli la gioia dell'esordio il 25 gennaio 2003 nella disastrosa trasferta di Como. Quasi tre anni dopo, è uno degli under 23 più interessanti nel panorama dei centrocampisti europei. A posteriori, si può anche dire che De Rossi è uno dei pochi giovani valorizzati dall'attuale allenatore juventino. Nell'aria si capta già la sensazione del grande evento e lui, sembra pronto ad opporsi alla coppia centrale più solida del mondo: Emerson, appunto, e Vieira. «Siamo tutti desiderosi di far bene con i bianconeri, non solo il sottoscritto; anche perchè lo scorso anno non andò come volevamo. Credo che l'atmosfera sarà sempre quella della scorsa stagione, difficilmente potrà mai essere serena. A marzo era ancora fresco l'addio di Capello: alcuni giocatori e la gente ci sono rimasti male, anche se devo dire che la nostra gente ora ha un po' smaltito la delusione. Sarà sempre però Roma-Juve, c'è la solita grande attesa per una partita così importante». Nessun proclama, solo un desiderio facilmente immaginabile: «Noi dobbiamo essere bravi a preparare la sfida nella maniera giusta, sarebbe davvero importante centrare la quarta vittoria consecutiva. È inutile star qui a riflettere sul fatto che la sosta possa averci danneggiati o frenati». Non cerca possibili piste d'atterraggio, De Rossi, e rivolge piuttosto un pensiero a Francesco Totti. «Questa sarà una partita importante anche per Francesco, visto che la affronterà con più tranquillità dopo la nascita del bambino». Intanto prosegue la preparazione della squadra, a tre giorni dall'anticipo di lusso. Stamattina il tecnico ritroverà i nazionali under 21 Curci e Bovo, anche se i due si alleneranno probabilmente a parte, dopo la gara di ieri sera con i pari età ungheresi. Da domani invece saranno a disposizione gli altri cinque nazionali: oltre a De Rossi torneranno a Trigoria, tra campo e palestra, anche Chivu, Kuffour, Kharja e Nonda. Tutti sono per ora pienamente recuperati, acciaccati e convalescenti compresi: da Totti ad Aquilani, da Taddei a Dacourt. Se sarà riabilitato anche Chivu (domani il rumeno sarà con l'avvocato Conte a Milano per discutere alla Disciplinare) Spalletti potrà scegliere tra tutto l'organico al completo, Tommasi compreso. E ieri sera, a margine dello show del wrestling al PalaLottomatacica di Roma, Francesco Totti non ha esitato a dichiarare che con la Juve «vinceremo sicuramente. Quello che ho detto di Capello e Emerson lo riconfermo. E a Bettega rispondo che io parlo quando e come dico io». Intanto il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna nicchia ancora sulla vicenda Mexes. Il rinvio era nell'aria e il tanto agognato verdetto doppio, atteso in questi giorni, è slittato per l'ennesima volta. I giudizi finali, sia riguardo l'indennizzo da pagare all'Auxerre che sul blocco di mercato imposto dalla Fifa, arriveranno con ogni probabilità negli ultimi giorni di novembre. Inoltre sono sta

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