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Zauri: «Lazio per sempre»

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Undici gare su undici, tutte d'un fiato, senza saltare neanche un minuto. Luciano Zauri è un tassello inamovibile della nuova Lazio targata Delio Rossi. Ragazzo silenzioso, uno di quelli che fa spogliatoio: è arrivato nella Capitale tre anni fa, insieme a Dabo. È cresciuto all'ombra di Favalli, ritagliandosi gradualmente un posto da titolare. Nel corso della sua militanza biancoceleste ha spesso vestito i panni del jolly: laterale destro, esterno di centrocampo, centrale di difesa. Un multiuso per tutte le stagioni. Oggi Zauri è un dei veterani del gruppo. L'ha ringraziato Behrami, dopo il gol alla Turchia. Luciano fa spallucce: «Si è vero, gli sono stato vicino perché so quante difficoltà si incontrino quando si arriva in una nuova piazza e si è così giovani. L'ho vissuto sulla mia pelle a Bergamo e poi anche a Roma. Con Valon ho creato un bel rapporto: andava solo aspettato, sul suo valore non ci sono dubbi». Poi spazio alle prospettive, ai sogni, ai traguardi da tagliare. Che idea si è fatto della Lazio in questa prima parte di stagione? «Abbiamo creato un bel gruppo. Sin dal primo ritiro a fine giugno. Si lavora tutti per un unico obiettivo, poi i risultati danno morale. Peccato per l'Intertoto ma per il resto ci siamo tolti diverse soddisfazioni, come le vittorie contro Palermo e Fiorentina. Anche con Rossi c'è un bel rapporto». Che problema c'è dietro lo scadente rendimento in trasferta? «Qualcosa che non ha girato sicuramente c'è stato. Non è normale aver raccolto due punti in cinque partite. Il nostro gruppo si è formato da poco, forse in certe occasioni risentiamo di questo aspetto. Diciamo che dobbiamo sbloccarci e le prossime due partite saranno fondamentali». Domenica c'è la Samp. «Sarà una battaglia ma noi vogliamo ottenere la prima vittoria lontano dall'Olimpico. Perché non iniziare da Genova?» Avete fissato un obiettivo? «No. Personalmente aspetto la salvezza, anche in considerazione delle difficoltà incontrate nella scorsa stagione. Poi valuteremo il resto. Vogliamo disputare una stagione tranquilla». Il suo contratto scade nel 2007. Ha già parlato di rinnovo con la società? «C'è stato un sondaggio preliminare. Diciamo che a me piacerebbe rimanere alla Lazio per sempre. Però non dipende solo dal sottoscritto. Nella Capitale mi trovo benissimo e poi fa piacere constatare di essere l'unico giocatore sempre presente in questo inizio di stagione. Ero arrivato in punta di piedi, mi sto togliendo tante soddisfazioni, come il gol alla Fiorentina». Pensa alla Nazionale? «Ho davanti tanti giocatori importanti, non è semplice. È chiaro che la maglia azzurra è un traguardo che tutti vorrebbero tagliare. La priorità però è la Lazio. Voglio far bene con questa maglia, poi potrò pensare anche alla Nazionale». Che idea si è fatto delle difficoltà incontrate da Cesar? «Credo sia stato penalizzato dagli infortuni ma sta crescendo. L'abbiamo visto tutti nelle ultime partite: contro Roma e Chievo ha fornito due assist importanti. E comunque un giocatore del genere non si può certamente discutere».

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