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L'Italia passeggia su Tonga. Berbizier: «Progressi che mi aspettavo»

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Suonano più o meno così le prime parole che accompagnano la Sipi Tau, la danza di guerra dei giocatori tongani prima di ogni match, ma ieri sul campo i più affamati sembravano proprio gli azzurri di Berbizier. Il 48-0 che apre il ciclo novembrino dei Jaguar Test-match dell'Italia lascia poco spazio all'immaginazione: dominio assoluto nella conquista dell'ovale, ottima gestione delle scelte, grande predisposizione mentale al gioco e buona difesa, la partita è tutta qui. Detto che da Tonga era lecito aspettarsi qualcosa in più — solo un paio di incursioni nella metà campo avversaria in tutto il match! — e che non è ancora il tempo di lasciarsi andare all'euforia, non si può tacere a proposito degli evidenti miglioramenti che Berbizier e il coach dei tre-quarti Cariat hanno costruito con il loro lavoro. Proprio dalla cavalleria leggera azzurra sono giunte le note più positive del match, con i vari Nitoglia, Canale e Mirko Bergamasco (2 mete per lui) sempre propositivi e ben dentro al gioco, pronti a ripartire ed a farsi trovare all'appuntamento con l'ovale conquistato dal solito, dominante pack. L'abulia offensiva dei tempi «neozelandesi» pare finalmente terminata, ed il brio e la velocità delle giocate trasforma sempre più in blu francese l'azzurro delle maglie degli uomini di Berbizier. Due parole vanno spese per Ramiro Pez, ricostruito psicologicamente dal CT azzurro. Quasi perfetto dalla piazzola (5/7 alle trasformazioni e 1/1 i calci piazzati), Pez, cui giova certamente la militanza nel campionato francese a Perpignan, ha mostrato grande presenza fisica nei placcaggi e lucidità nella gestione del gioco dei tre-quarti. Ovvio attendersi da lui conferme già da sabato prossimo contro l'Argentina. Le ottime prove del capitano Bortolami e del n.8 Sole (2 mete ciascuno) confermano la validità del pack, ma anche le seconde linee come i giovani Zanni e Bernabò hanno confermato i progressi dell'intero gruppo. Sabato prossimo, a Genova, l'Argentina pretenderà la rivincita del match dell'estate scorsa a Cordoba, quando gli azzurri violarono per la prima volta il campo dei Pumas. Avanti così. Negli spogliatoi la parola d'ordine è prudenza ma, al di là delle parole, le facce dell'entourage azzurro grondano soddisfazione: «Abbiamo mostrato i progressi che mi aspettavo — dice Berbizier — e voglio ringraziare i ragazzi per il lavoro svolto in questa settimana. Dobbiamo migliorare ancora molto ma in difesa, nella conquista e nella voglia di giocare ho visto buone cose». Il capitano Bortolami invita tutti a restare umili: «Vogliamo disputare un buon 6 Nazioni, ma per ora dobbiamo concentrarci sull'Argentina, che sarà avvelenata e su Fiji, che per poco non batteva il Galles a Cardiff. Il lavoro paga e noi dobbiamo continuare così». Il presidente federale Dondi gongola: «Questa conduzione tecnica sta facendo quello che ci aspettavamo, sono sicuro ci darà grosse soddisfazioni». Alla domanda maliziosa sulla scarsa soddisfazione rispetto al risultato dell'ultimo 6 Nazioni Dondi si è lasciato sfuggire un eloquente «…infatti abbiamo cambiato» che testimonia la sua soddisfazione.

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