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Buffon: «Torno solo al 100%»

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Buffon, come sta? «Bene grazie. Sono abbastanza pronto, ma non forzo nulla: meglio procedere per gradi. Diciamo che mi tuffo dolcemente». Ipotesi di rientro? «I primi di dicembre, in Coppa Italia o campionato fa poca differenza». Ha avuto paura? «No. Ma rientrerò solo quando sarò al cento per cento. Altrimenti, meglio rimanere fuori: non voglio farmi compatire o trovare giustificazioni. In campo ci andrà il Buffon vero: magari avrò qualche impaccio, ma dipenderà da situazioni che mi troverò ad affrontare nuovamente dopo tanto tempo"» Che impressione ha avuto di Abbiati? «Positive. Ma sappiamo tutti che il portiere è un ruolo delicato: se sbagli, vieni subito messo in croce. Ma sia chiaro che nemmeno io sono infallibile: errori anche gravi li ho commessi pure io». Abbiati si è anche lamentato dei palloni, troppo diversi l'uno dall'altro. Che idea ha? «Ha ragione, ma è una battaglia persa in partenza: gli sponsor hanno i loro interessi. Andrebbe messo un freno almeno ai colori e ai disegni: a inizio stagione la Roma giocava con un pallone degno di un after hour». Come si vive così tanto tempo lontano dal campo? «Con la sensazione di non far quasi più parte del gruppo. Capisci che in un attimo puoi perdere tutto: dall'essere considerato il migliore al nulla». Ha guardato tanto calcio in televisione? «Non quello italiano, era un modo per disintossicarmi e non pensare troppo. Quello estero sì». Si aspetta di rientrare con la Juve ancora prima? «Sì, magari non con tanti punti di vantaggio: altrimenti, in caso di rimonta altrui, si direbbe che la colpa è mia». Che Juve ha visto da fuori? «Una squadra fisicamente strapotente, più forte dell'anno scorso. Sempre cinica e umile: la rilassatezza non fa parte del nostro modo di vivere il calcio». Due sconfitte però sono già arrivate. «In trasferta e contro squadre del nostro livello: può capitare. A Monaco abbiamo perso solo 2-1 rendendo pan per focaccia al ritorno. A Milano siamo andati sotto solo nel punteggio, non nel gioco». Si aspettava questo tipo di campionato? «Sì, con Juve e Milan davanti a tutte e la Fiorentina subito dietro. L'unica sorpresa negativa arriva dall'Inter, che pensavo più continua». Le capita di immaginarsi in campo nelle finali di Champions e dei Mondiali? «Da vincente sì. Ma, piuttosto che uscire sconfitto, preferirei non arrivarci proprio: ancora mi rode pensare alla finale di Champions persa contro il Milan».

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