Cribari lancia la Lazio: siamo da Uefa
Tornare protagonista dopo il brutto infortunio al ginocchio e ritagliarsi un posto da titolare nella Lazio. Cribari sorride: ha aspettato in silenzio il suo turno e conquistato anche i più scettici. Con lui in campo i biancocelesti hanno subìto 4 reti in sei partite: sarà un caso ma quando il brasiliano s'è piazzato al centro della difesa la squadra ha sbandato di meno. «Stiamo crescendo, sono convinto che ci sono ampi margini di miglioramento», sottolinea con l'ottimismo di chi ha scalato le gerarchie e oggi vedo l'orizzonte colorato di sfumature diverse. «Ho sofferto a rimanere ai margini, non è stato facile fermarsi un'altra volta quando avevo necessità di recuperare dall'infortunio rimediato a Udine. Non mi sono arreso, sono contento di ricevere attestati di stima e considerazione». Il nuovo Cribari è un po' la fotocopia di quello ammirato a sprazzi con l'Empoli, quando c'era ancora Rocchi a spezzare i sogni degli avversari e quel ragazzo talentuoso si faceva largo lì dietro, passo elegante, testa alta e tocco fino. La parentesi all'Udinese, macchiata dal quel terribile crack al ginocchio, l'impossibilità di potersi misurare ad alti livelli: poi la chiamata della Lazio. «Una grande occasione per me», dice con tono serio dai microfoni di «Quelli che hanno portato il calcio a Roma» su Radioincontro. «Sono arrivato in un grande club, che ha potenzialità enormi. Sarò uno che vede solo cose positive, ma credo che solo 4-5 squadre ci siano superiori. Siamo da Coppa Uefa se riusciremo a sbloccarci in trasferta. Lo dico con l'esperienza di chi l'anno scorso ha militato in un club importante». Sulla crisi lontano dall'Olimpico: «C'è qualcosa che non riesco a capire, siamo frenati, condizionati, è un mistero che stiamo cercando di comprendere ma vogliamo sbloccarci a tutti i costi». Sui compagni di reparto: «Siviglia è più esperto, guida la difesa con autorità. Stendardo ha caratteristiche diverse, è più giovane. Comunque siamo tutti amici, ci stiamo togliendo delle soddisfazioni. Ho aspettato la mia occasione, i numeri contano ma quello che voglio dimostrare è di essere uno su cui ci si può fare affidamento». Sull'emergenza a centrocampo: «A Empoli ho giocato anche davanti alla difesa, non ho problemi se il tecnico mi dovesse chiedere una mano». Ieri doppia seduta: oggi test nel pomeriggio (ore 15, cancelli aperti) contro il Montello Cisterna (Eccellenza). Peruzzi è tornato a Roma dopo gli esami ecografici effettuati in Nazionale: problemi muscolari al polpaccio, si cercherà di recuperarlo per la trasferta di Genova. È comunque pronto Sereni, che lavora in gruppo già da due giorni. A Formello ieri presenti Arrigoni e l'indimenticato ex Ruben Sosa. Corre verso il rientro anche Di Canio, che continua a inanellare giri di campo senza avvertire dolore. Nella prossima settimana nuova visita lampo a Lione per Mudingayi, che continua il programma di riequilibrio muscolare. Lavoro a parte per Dabo, Inzaghi e Stendardo. Giorni di riposo per Firmani, che spera di scongiurare l'intervento chirurgico. «Ho sentito un forte dolore al ginocchio quando sono caduto dopo il contrasto con Cambiasso -ha dichiarato a Piazza della Libertà su Rsa-. Comunque sono fiducioso, spero di rientrare anche prima del mese previsto. Nei prossimi giorni mi sottoporrò a ulteriori esami. Ringrazio la Curva che mi ha incoraggiato». A Genova coppia scontata Dabo-Baronio, con Cribari che si propone in caso di necessità. Sabato nuovo test a Formello in mattinata. Ieri i funerali a Rimini del papà di Delio Rossi: presente il diesse Osti.