La Roma punta su Montella: lo scorso anno a Messina realizzò una tripletta
I suoi compagni di allora si sono accasati altrove. Nella sfida più recente, di quei tre gol, rimane solo lui. L'ultima volta di Vincenzo Montella a Messina fu da ricordare, ma soltanto a livello personale. In quella partita, il 19 settembre 2004, non c'era Totti infortunato e nemmeno lo squalificato Cassano. La parte del leone la fece proprio il protagonista meno atteso, ma a fine partita masticò amaro. Il centravanti di Pomigliano d'Arco, i messaggi al fiele a Franco Baldini già li aveva spediti sette giorni prima e nemmeno la sua tripletta servì quella domenica alla squadra per non crollare al cospetto dei vari Parisi, Sullo, Giampà e Zampagna. Era la seconda giornata dello scorso campionato, in panchina Rudi Voeller e la Roma neanche poteva immaginare quale preludio quella sconfitta del «San Filippo» sarebbe stata rispetto a una stagione da incubo ancora tutta da vivere. Quasi quattordici mesi dopo, la Roma si augura di ritrovare il vero Montella proprio a partire da Messina. Lui si dice pronto e rilancia la sfida anche in azzurro. «Adesso sto bene, nella mia carriera ho capito quanto sia importante la condizione atletica. Sono sulla stada giusta, voglio continuare così perché voglio i mondiali. Certo, è un obiettivo a lungo termine, ma lavorerò anche per quello». Nessun dubbio su quale sia il gol più bello della carriera. «Non ci crederete — spiega l'aeroplanino a Sky — ma il gol più bello della mia carriera l'ho segnato proprio alla Roma. Era il primo con la maglia della Sampdoria in serie A. Me lo ricordo bene perchè non ci ho dormito la notte». Finora, più che i gol di lui si ricordano gli errori vistosi sotto porta (Reggina, Udinese e Milano su tutti). Montella si è fermato a quota due. In totale due, perché a quello in Uefa contro l'Aris Salonicco, il suo risveglio è partito dalla vittoria 2-3 del «Meazza» con l'Inter. Il suo sinistro a Milano ha portato in vantaggio la Roma e posto le basi per un successo che ha il sapore della svolta. Ma il ritardo è sensibile sulla tabella di marcia dell'ultima stagione, quando le reti realizzate nello stesso periodo di campionato erano ben nove e la sua leadership nella classifica marcatori non in discussione. Ma «l'aeroplanino» sta scaldando i motori. Perché le sue prestazioni sono in lento ma progressivo miglioramento. Dopo la disastrosa sconfitta di Empoli, il rendimento della Roma è fatalmente migliorato e Montella non poteva che beneficiarne. Già nel derby si è visto un giocatore più disinvolto e partecipe alla manovra, rispetto a quello abulico ed avulso dal gioco che arrancava nelle settimane precedenti. Progressi parzialmente confermati con l'Ascoli domenica scorsa. Ma soprattutto con l'Inter, quattro giorni prima. Il primo tempo fu esemplare per intensità e rapidità d'esecuzione, prima del cambio a inizio ripresa. Sei volte è partito dal primo minuto e per sei volte è stato sostituito. Sempre da Nonda. Una volta lasciato alle spalle il fastidioso infortunio, Spalletti gli ha affidato nuovamente le chiavi dell'attacco, dopo avergli preferito dall'inizio l'attaccante africano nelle partite contro Parma ed Empoli. Per il resto, a parte le due saltate per l'infrazione alla vertebra contro Cagliari e Siena, in campionato sette presenze e un solo centro. «Forse siamo una squadra di sopravvalutati». Negli spogliatoi di Empoli, nei novanta minuti che coincisero col punto più basso della Roma di inizio stagione, Montella esternò tutto il suo disappunto per una situazione che pareva ancora senza uscita. La fiducia del tecnico lo ha però ripagato e con la maglia da titolare, il secondo miglior cannoniere in attività dopo Chiesa ha ritrovato anche serenità e convinzione.In più, non da trascurare, c'è la condizione che migliora e una tensione giusta che aumenta. Almeno stando al vivace scambio di vedute con Samuel Kuffour durante la partitella di giovedì, quando toccato duro più volte dal difensore ghanese, Montella ha reagito verbalmente. E lo ha fatto a muso duro contro un compagno n