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I giallorossi battono il Bari ma lasciano la «coppa»

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I giallorossi sono usciti in virtù della sconfitta per 1-0 subita sette giorni fa in Puglia. A poco è bastata la grinta e la classe dei romanisti di fronte all'arbitraggio vergognoso, a tratti provocatorio, di Tavarilli. La giacchetta nera ha fatto arrabbiare i giocatori della Roma, tanto che al fischio finale, prima Pipolo e dopo Greco lo hanno circondato per protestare. Tanta la rabbia anche di mister De Rossi, allontanato nella ripresa per proteste. Al tecnico romanista non è andato giù l'atteggiamento del direttore di gara, che a inizio ripresa ha lasciato la Roma in nove. Espulsi Freddi e Marsili. Anche il Bari ha protestato per una espulsione, ai più sembrata giustificata, ad inizio gara. Arbitro a parte c'è da apprezzare la bella prova dei romanisti, che con il cuore hanno subito aggredito la porta del Bari, andando però sotto di un gol al primo affondo. In tanti avrebbero mollato e invece a metà del primo tempo l'undici romanista ha ribaltato il risultato. Prima Greco su rigore, poi Okaka su assist di Giacomini, hanno regalato ai giallorossi un insperato vantaggio. Serve però ancora un gol e nella ripresa,nonostante l'inferiorità numerica, i campioni d'Italia ci arrivano vicino. Prima un colpo di testa di Palermo, poi uno di Magliocchetti, mettono paura alla porta pugliese. Nell'assalto finale è ancora Palermo ad avere sul proprio piede il gol qualificazione, ma calcia a lato da buona posizione. Dopo cinque minuti di recupero arriva il fischio di Tavarilli e i giallorossi cominciano a sfogare la propria rabbia nei confronti di una terna arbitrale davvero irritante. Gio. Cap.

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