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di LUCA CATTANI MILANO — Non sarebbe un vero Lazio-Inter senza Roberto Mancini.

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Che già scontata la prima giornata a Genova sabato scorso, spera oggi di ricevere lo sconto per le frasi irriguardose nei confronti di Rosetti nel post Inter-Roma. Intanto, il tecnico ha ieri diretto la seduta di scarico dopo la sfida con il Porto. Sempre indisponibili Stankovic e Kily Gonzalez, defatigante per Cordoba e Cambiasso, rimasto a riposo in Champions, ma certi di dover dare una mano alla causa nerazzurra all'Olimpico. Anche perché, è soprattutto il caso dell'argentino, a centrocampo Mancini non potrà disporre di Veron, ancora squalificato per una gara. In attacco, invece, il discorso è diverso. Non ci sono particolari problemi di organico, anzi nessuno. Però Adriano stenta a ritrovare la miglior condizione. Ma non per questo, Mancini ne farà a meno. Parallelamente, Julio Cruz, punta di scorta designata, si sta rivelando sempre più provvidenziale per i risultati dell'Inter. Perciò, ad oggi, sono più che mai i due i candidati a comporre il tandem di punta. Rinunciare al «Jardinero», d'altronde, è sempre più cosa difficile, basta dare un'occhiata ai numeri: 8 gol in 14 partite, per una media di una rete ogni 88'. Media impressionante, ben al di sopra di quella dei colleghi di reparto. I centri di Adriano, infatti, sono appena 6 (1 ogni 169' di media), 3 quelli di Martins e 2 quelli di Recoba. Tra l'altro, i 3 gol messi a segno dall'argentino in campionato, hanno fruttato all'Inter 6 punti dei 9 raccolti sinora: «Sono felice e non mi preoccupa il fatto di partire in panchina, anche se sono quello che segna più di tutti» ha commentato l'argentino. Eppure, i suoi gol sembrano non bastare. Infatti, Cruz, è uno dei 5 «precari» nerazzurri. Ovvero quei giocatori in scadenza di contratto. In attesa che arrivi una chiamata dalla sede di via Durini, si registra un Bayern Monaco particolarmente interessato all'attaccante. Che guadagna un milione e mezzo di euro netti e che non disdegnerebbe un'esperienza all'estero.

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