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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Le critiche ricevute dopo il ko di Milano non sono andate giù a Fabio Capello.

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Nel gioco non siamo stati inferiori agli avversari: ho rivisto più volte le partite, soprattutto quella contro i rossoneri, e ne sono più che convinto». Però Bayern e Milan si sono rivelati più aggressivi della Juve: «Non è vero - è la replica di Capello -. Se penso alla partita di Milano, solo un giocatore è stato più aggressivo dei nostri (Gattuso, ndr): per il resto abbiamo retto benissimo, pur patendo nel finale il calo di Vieira. A Monaco siamo invece andati sotto per un incidente di Abbiati, ma di occasioni ne abbiamo avute anche noi». Attacca, Capello: «Stiamo benissimo, in questi giorni ho visto una squadra che vuole ripartire subito alla grande. Lo faremo, di sicuro». Basta attendere stasera, quando nel catino gelato del Delle Alpi la Juve cercherà i tre punti e la qualificazione agli ottavi di finale: «Non oso pensare alla non qualificazione, anche se sia noi che Bayern abbiamo vinto di misura contro Bruges e Rapid Vienna», ha detto Del Piero. Proprio il capitano dovrebbe essere l'uomo «nuovo» cui si affiderà la Signora: il numero dieci, come già nel finale della partita con il Milan, potrebbe giocare con Ibrahimovic e Trezeguet. Si piazzerebbe a sinistra, con Nedved dirottato sul lato opposto a prendere il posto dell'acciaccato Camoranesi (tibia dolorante): «Non ho problemi a giocare al fianco di altri due attaccanti - ha detto Del Piero -. Io voglio scendere in campo il più possibile, in quale posizione mi interessa relativamente». Dietro l'angolo, partendo da quota 177 gol, anche la possibilità di appaiare Bettega (178) al secondo posto della classifica marcatori tutti tempi della Signora, prima di dare l'assalto al primato assoluto detenuto da Boniperti (182): «Numeri che sono uno stimolo, non un'ossessione, la precisazione di Del Piero. Davanti ai soliti pochi affezionati (diecimila biglietti venduti in prevendita), la Juve dovrà comunque vendicare il ko dell'andata (2-1: squadra messa sotto per un'ora abbondante) e rialzarsi dopo le sberle prese da Gattuso e Kaka. Rientrerà Abbiati («che ha ancora qualche dolore al ginocchio, ma ce la farà», Capello dixit) e anche per lui si tratterà di un bell'esame. All'andata la combinò grossa, stasera è atteso da quella che il suo allenatore definisce come «la squadra migliore d'Europa sui calci piazzati». Cinque reti sul groppone, tre dei quali presi proprio da palla inattiva. La squadra di Magath arriva comunque a Torino con l'attacco a pezzi: Santa Cruz si è appena rotto il ginocchio e ne avrà per cinque-sei mesi, Makaay non segna da quasi mille minuti e si è anche beccato la strigliata di Rummenigge. «Non partiamo per pareggiare, mai - ha concluso Capello -. Le partite però vanno come vogliono, alla fine potremmo anche accontentarci. Primi o secondi nel girone cambia poco: chi va avanti merita rispetto».

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