La Lazio perde i pezzi Trappola sullo Stretto
Sarà Lazio d'emergenza ma Rossi vuole battere la Reggina (ore 15, Sky calcio 4) per impreziosire la casella delle vittorie, desolatamente vuota alla voce «trasferta». «Non so che partita verrà fuori, sarà certamente delicata ma dovremo essere bravi ad avere cuore caldo e testa fredda. Per essere una squadra che mira a qualcosa in più di una semplice salvezza bisogna dare continuità ai risultati», sintetizza senza troppi giri di parole il demiurgo biancoceleste, che di guardare troppo oltre non se la sente proprio. «Non mi parlate di Inter o del mese di novembre con più trasferte. Non conosco il calendario. Vado avanti alla giornata», una sottile bugia per cercare di non far smarrire al gruppo la capacità di affrontare la realtà con la consueta umiltà. Sui problemi di formazione. «Non sono abituato a piangermi addosso: sappiamo di avere delle difficoltà di formazione ma ho fiducia nei ragazzi che entreranno a sostituire gli infortunati. La verità è che non siamo abituati a giocare ogni tre giorni, soprattutto se di mezzo c'è il derby». Dribblati con abilità gli interrogativi legati ai problemi sanitari. L'ultima tegola che s'è abbattuta sulla Lazio riguarda l'infortunio di Liverani: il regista ha un dito del piede gonfio, «non riesce neanche ad allacciarsi lo scarpino». Colpa d'un pestone ricevuto in allenamento: la situazione ieri mattina era critica ma dopo gli accertamenti del caso, che hanno escluso microfratture, il centrocampista si è tranquillizzato. Ha chiesto di essere convocato: stamattina si prenderà la decisione finale. Così Rossi: «Baronio al suo posto o Dabo-Firmani? Non conta chi giocherà, conta l'interpretazione collettiva, dovremo fare bene in ogni fase di gioco. Anche se certamente Baronio non è Mudingayi». Il tecnico proverà a recuperare Liverani: nel caso in cui stamattina il regista dovesse dare forfait ballottaggio Firmani-Baronio. Ieri provata con insistenza la coppia Dabo-Baronio ma la scelta finale sarà presa solo in extremis. In difesa il tecnico ha recuperato almeno Zauri: Siviglia si è aggregato ai compagni ma non figura nella lista dei convocati. Al suo posto Stendardo, solo in panchina invece Giallombardo che coltivava la speranza di un'altra sfida da vivere da protagonista (dopo sei tribune consecutive). In attacco Pandev-Rocchi favoriti, ma Inzaghi rimane in pista, eccome. «Fa parte dei due dubbi che mi porto sempre dietro alla vigilia di ogni gara», ribadisce Rossi. La sensazione è che il tecnico sia intrigato dall'idea di lanciare una torre accanto a Rocchi. «Tommaso può agire anche da seconda punta, Tare e Inzaghi possono agire solo da centravanti», specifica il tecnico, così, tanto per mettere in chiaro le sue convinzioni tattiche. Sulle aspettative: «Spero di vedere gioco e personalità, anche perché ci sono giocatori giovani che devono acquisire convinzione». La Lazio ci proverà, insomma. Anche con i cerotti. Solo diciannove convocati, nonostante una rosa da far invidia. Capitolo-società: giovedì l'ok al bilancio, dopo i 2,79 milioni incassati grazie all'arbitrato-Sds. Per l'assemblea si dovrà invece attendere il 18 novembre. Nel mirino c'è però il tabù-trasferta.