Cassano per Pizarro
Il recente passato, la gara di ieri sera e l'attualità legano giallorossi e nerazzurri solo per quel riguarda il discorso del campo. La prestazione di entrambi, le scelte dell'uno o dell'altro allenatore. Il rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Oggi si continuerà inevitabilmente a parlare dei lati positivi e di quelli negativi emersi dalla sfida del Meazza, ma nel prossimo futuro le due società potrebbero spostare l'attenzione dal terreno di gioco al tavolo delle trattative. Oggetto della possibile discussione Antonio Cassano e David Pizarro. Il primo sembra ormai lontano anni luce dalla squadra che lo ha corteggiato e portato nella Capitale strappandolo alla Juventus e sborsando quasi sessanta miliardi delle vecchie lire. L'altro a Milano sperava di giocare con più continuità e invece si trova a a competere ogni volta per una maglia da titolare (spesso ha la peggio). Alla Roma il centrocampista ritroverebbe Spalletti, l'allenatore che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, uno che ha speso parole d'elogio nell'ultima conferenza stampa nei suoi confronti e che gli troverebbe subito un posto in formazione. D'accordo che gli obiettivi delle due squadre sono diversi, ma gli stimoli non mancherebbero al giocatore che avrebbe un'opportunità importante per confermarsi a certi livelli. Dalle parti di Villa Pacelli dovranno aspettare inevitabilmente la sentenza del Tas. Perché se il Tribunale vietasse il mercato sia in entrata sia in uscita per le prossime due sessioni sarebbe inutile fare dei sogni. In caso positivo, però, a gennaio le società potrebbero incontrarsi per trovare la soluzione più conveniente. Il che significherebbe poter avere il cileno già per la seconda parte della stagione. Al momento non ci sono appuntamenti con Cassano fissati sull'agenda. Sa quello che la Roma gli ha offerto e spetta solo a lui, o al suo procuratore, farsi di nuovo avanti per una risposta che questa volta dovrà essere definitiva. Altrimenti il rischio è quello di vedere limitate le sue presenze in campo (anche se la società ha escluso che ci siano veti in tal senso) con la conseguenza che potrebbe perdere anche i prossimi Mondiali. Spalletti continua a ripetere che a lui interessa solo recuperare l'attaccante dal punto di vista fisico. Di portarlo allo stesso livello degli altri per poterlo convocare, quindi anche per farlo giocare. Perché in tutta questa storia a rimetterci sono in due: il numero diciotto, perché vedrebbe svanire il treno della Nazionale, ma anche la Roma. I giallorossi hanno qualche problema di troppo in avanti. Nonda e Montella stanno faticando e dietro di loro c'è il nulla. L'unico ha dare segnali positivi è Totti, ma al di là del fatto che il tecnico gli conceda ampia libertà non è pensabile affidare a lui tutte le responsabilità. Serve anche Cassano, perché i piedi in fondo li ha anche lui e se torna ad essere quello di una volta per i giallorossi ci sarebbe un'alternativa valida da sfruttare in caso di necessità. Anche da titolare. Adesso, però, il giocatore deve recuperare dall'infortunio alla caviglia. Spalletti ha sottolineato più volte quanto conti per lui il lavoro settimanale e soprattutto l'impegno che ciascuno dimostra. Per questo il barese dovrà cercare di convincerlo a concedergli un'opportunità il più presto possibile. Ma dipende molto da lui.