Per volare alto senza vertigini
Sono lassù, stessa quota, pure se la Lazio rende soprattutto all'Olimpico mentre il Chievo di Giunti, Franceschini e del funambolo nigeriano Obinna ha accumulato in trasferta oltre il cinquanta per cento del suo bottino, perdendo solo contro la corazzata interista. Ecco perché tira aria di imboscata, ecco perché i biancocelesti dovranno soffrire parecchio dentro una sfida complicata fra gli organici più sorprendenti di questo campionato. Quelli che esaltano la forza del collettivo. Quelli che reagiscono alle avversità, composti da atleti di non memorabile spessore tecnico, a parte qualche rara eccezione. Certo, l'istantanea del carattere laziale è già rimasta impressa in maniera nitida, ma non bisogna mollare, né montarsi la testa. Adesso il calendario si raddolcisce, e lo stupore sorprende quelli che avevano preventivato poco o niente dalle sfide con Palermo, Udinese, Fiorentina e derby, subito dopo la batosta milanista, subita a San Siro. Tutto sballato. Alle aspiranti quarte forze sono stati sottratti sette punti. Inutile pronosticare quello che capiterà più avanti. Meglio ricordare che Liverani e compagni vantano tre punti in più rispetto alla scorsa stagione, mentre l'allenatore Delio Rossi viene addirittura paragonato all'indimenticabile Tommaso Maestrelli per le intese morali che brillano nel gruppo. Lui si schernisce, turbato dai paragoni irriguardosi. E i fatti, non le fantasticherie, specificano che il signor Delio può essere ritenuto l'allenatore rivelazione del 2005, senza dimenticare il miracolo che sfiorò nell'Atalanta l'anno scorso. Però anche Pillon non scherza nell'acquisire benemerenze, e allora non bisognerà abbassare la guardia. Sì, nell'imminente "spareggio" la Lazio dovrà intensificare le prerogative migliori, cioè le sovrapposizioni esterne — a destra Oddo e Berhami, Cesar e Zauri sull'out opposto — ammirate appena in un paio di occasioni nella stracittadina. La Lazio è in crescita: la difesa è migliorata con l'inserimento del brasiliano Cribari, e il ritorno in quadra di Liverani garantisce geometrie e profondità a beneficio di Rocchi e dei suoi partners. Avanti così, senza perdere la capacità di adattarsi all'avversario di turno e di impedirne il gioco grazie ai movimenti del quattrocentista Behrami, a un pressing continuo e a un mutuo soccorso davvero efficace. Tuttavia stasera sarà un'altra musica, con problemi inediti da affrontare causa l'abilità contropiedistica degli scaligeri, che hanno sfiorato il blitz a Palermo azzeccandolo comunque sul campo della Reggina e a Marassi. È dunque un esame di maturità su temi calcistici completamente nuovi per dare un'altra spallata a chi non crede nella saggezza di Lotito. Che chiede ai suoi ragazzi di volare ancora senza porre limiti alla provvidenza, senza paventare vertigini davanti alla possibilità di collocarsi durevolmente nelle zone alte della graduatoria, quanto meno nell'area Uefa. Poi, chissà…