SPALLETTI

«Sì, una volta... vista l'importanza che ha questa partita dal punto di vista psicologico». Spalletti non ha dubbi, stasera all'Olimpico bisogna vincere per rialzarsi. Per lui sarà il primo derby, una partita dal sapore unico che ora inizia a intendere anche lui. «Non vedo l'ora di viverlo questo derby. Ne ho sentito parlare tanto, l'ho seguito molte volte alla tv e adesso mi fa piacere toccare con mano: giocarlo per novanta minuti e magari vincerlo. Noi ci proveremo, ma lo faranno anche gli altri». La trasferta di Coppa in Norvegia, ha ridato a Spalletti una Roma diversa: solo un segnale, ma al tecnico basta per sperare nell'attesa svolta. «Le condizioni della squadra sono buone, sta bene fisicamente e mentalmente. Ho avuto segnali importanti di progresso in settimana. Arriviamo al derby con i comportamenti giusti. Ho visto una squadra che, anche in assenza di giocatori importanti come Totti e Montella, ha fatto vedere ottime cose. C'è voglia di portarsi a casa questa partita. Una vittoria nel derby si ricorda anche nella carriera». E non sembra disturbare il tecnico i continui appelli all'unità e la carica che Di Canio sta cercando di infondere al suo gruppo. «Noi abbiamo Totti e Montella, ci pensano loro a caricare la squadra». Il capitano aspetta la nascita del suo primogenito e la cosa tiene in ansia parecchi a Trigoria: non Spalletti. «Non ci voglio nemmeno pensare a un derby senza Totti. Sono convinto che giocherà. Ha voglia, per lui è un periodo positivo, la nascita di un figlio è una cosa bella della vita». Nessun dubbio nemmeno su Montella già più volte in passato uomo-derby. «Vincenzo sta bene, può essere ancora il suo derby». Ma Spalletti getta una «ciambella» anche a Nonda: deludente in Norvegia. «A Tromsoe ho un po' esagerato. Era una partita fondamentale, la squadra reagiva bene, lui invece mostrava un pò in difficoltà: era stanco, ho esagerato io». E non provate a nominare Cassano : Spalletti non vuole distrazioni e taglia corto. «Ora ho spazi solo per pensare alla gara con la Lazio». Già, la Lazio, una squadra che arriva alla stracittadina con i favori del pronostico, fresca di successi, caricata a pallettoni: tanto rimanere in tema capitolino. «Ha un gruppo di giocatori molto compatto ed è in forma — spiega Spalletti — Rossi poi è molto bravo, lo conosco e lo stimo. Ma possiamo giocare alla pari. Diciamo che non la temo e neppure la invidio. L'unica cosa che invidio a tanti sono i capelli». Già... e forse qualche punto in più.