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L'ex biancoceleste «La squadra è compatta, Liverani è la mente. Che delusione il ko con Zaccheroni»

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Hernan Crespo sorride e ricorda. «Venivo da Parma e volevo spaccare il mondo, volevo vincere tutto con la Lazio, campionato e Champions». Hernan è ancora un centravanti da prima pagina: fa gol nel Chelsea milionario di Abrahmovic e Mourinho, strappato al destino che sembrava ancora colorato di Milan, dopo una doppietta inutile nella finale di Istanbul che grida ancora vendetta. «Il calcio è terribile, ma ti regala anche grandi gioie», prova a consolarsi. Tristi sono anche i ricordi legati al derby Capitale: non l'ha mai vinto, il bomber virtuoso, quello dalla forza esplosiva e dal tocco felpato. «Prima della sfida con la Roma avevo vissuto quella tra River Plate e Boca Juniors: devo dire che queste sfide ti regalano emozioni uniche». Sfoglia l'album della stracittadine e annota -in modo sparso- emozioni difficile da cancellare. «Il flash più bello? Il pareggio di Castroman all'ultimo minuto, il 2-2 nel 2001. Eravamo sotto di due reti, la partita sembrava segnata. Poi Nedved inventò un eurogol e nel finale il nostro assalto fu premiato dal gol di Lucas. Che gioia correre sotto la Nord con i compagni, loro stavano correndo verso lo scudetto, pensavano di aver già vinto». Pochi dubbi sulla delusione più grande. «La sconfitta del 2002, con Zaccheroni in panchina. Quel giorno sbagliammo tutto, nel primo tempo eravamo in bambola. Nella ripresa cercammo di risalire la corrente ma era troppo tardi. Fini 5-1, inutile il gol di Stankovic. I tifosi contestarono duramente, si sentirono traditi». Infine i rimpianti, quelli legati all'esperienza nel club biancoceleste. «Mi dispiace non essere riuscito a vincere qualcosa di importante. Avevamo tutto per farlo: Nedved, Veron, io, Nesta, Fiore, che squadra! E poi non sono riuscito a battere la Roma. La consolazione? Il titolo di capocannoniere nel 2001 con 26 reti all'attivo». Occhi sul derby di domani sera. «Sarà una partita unica, intensa, senza risultato. Come tutti i derby. È una sfida che non conosce schemi ma Rocchi e Di Canio possono esaltarsi. Con i lanci di Liverani, che ha un sinistro davvero delizioso». Sulle vicende biancoceleste: «Seguo a distanza, l'anno scorso segnai all'ultimo minuto il gol vittoria per il Milan ma la Lazio giocò una buona partita. Non ha le stelle di una volta ma l'organico è compatto».

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