«Contro la Lazio ci sarà la svolta della stagione»
Peggio di Empoli non si può fare e comunque è un bene che Spalletti abbia ripreso a pungolarci: siamo un gruppo che ha bisogno di sentire il fiato dell'allenatore sul collo e di essere svegliati, cose che nella scorsa stagione non sono successe. Ha ragione il tecnico: la nostra deve essere una squadra operaia». Illuminati sulla via di Tromsoe. Come un anno fa a Kiev con Del Neri allenatore, in casa Roma si torna a parlare di svolta. Quella in Ucraina fu parziale, l'inversione di tendenza indicata da Christian Panucci sembra più concreta e non frutto di un semplice slogan, anche se prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché finora tutto ciò non è avvenuto. Il secondo marcatore in campionato della squadra sembra mostrare ai compagni la via da seguire, argomentando anche tatticamente le sue convinzioni. Parole incisive, le sue, soprattutto perché giungono alla vigilia della partita con la D maiuscola, il derby. «Non solo in Norvegia, ma anche in futuro dovremo essere una squadra pratica e pragmatica, anche se ci chiamiamo Roma. Perché ci sono altre squadre che sono molto più difensive di noi. In Champions League ho avuto modo di veder giocare il Chelsea: giocano tutti dietro, non è mica una vergogna. Se pensiamo di presentarci in campo con una netta spaccatura, con cinque uomini avanti e cinque dietro, sarà un campionato in cui non riusciremo mai a trovare continuità di gioco e di risultati. Solo restando tutti compatti a protezione della difesa e con le qualità che abbiamo possiamo sfruttare le nostre caratteristiche. Altrimenti faremo la fine dello scorso anno». Per il difensore di Savona la stracittadina deve rappresentare un punto di partenza. «La partita con la Lazio potrebbe cambiare il campionato della Roma. È vero che siamo molto indietro in classifica, ma si è soltanto all'inizio della stagione. Sarà un derby da giocare con grande umiltà e coraggio, senza paura e con personalità. Mi aspetto un derby bello, perché a Roma è sempre ricco di grandi emozioni, che ti vengono trasmesse fin da quando vai a riscaldarti sotto la curva. Ci aspettano 90 minuti di passione, mi sento pronto e carico, questa vittoria in Norvegia ci ha fatto bene. Non dobbiamo pensare a chi sarà favorito, spesso anche i bookmakers sbagliano. Abbiamo le caratteristiche giuste adatte poterlo vincere, anche se siamo consapevoli che la Lazio gode di un buono stato di salute e ha ottenuto risultati importanti contro squadre di ottima levatura». La Roma si avvicina alla gara senza particolari strategie. «Soltanto a Roma il derby si vive in modo così particolare. In questa città la gente ne fa una ragione di vita e mi viene da pensare che già domani, alla vigilia della partita, ci sarà qualcuno in attesa fuori dallo stadio Olimpico. Non credo ci sia bisogno di particolari rituali o liturgie. Nel Milan e nel Real Madrid ho giocato e vinto senza andare mai a cena con nessuno. Non entro nel merito di quel che fa Di Canio prima dei derby, ho conosciuto Paolo a Milano come un bravo ragazzo. Ognuno prepara il confronto come meglio crede». La sua prova di giovedì sarà stata notata anche da Bui, osservatore della Nazionale in missione norvegese. «Non credo che per me sia cambiato nulla, se verrò convocato sarò felice, altrimenti l'estate prossima me ne andrò in barca. Ma adesso fatemi pensare solo ed esclusivamente al derby...»