di LUIGI SALOMONE COME sempre.

Tutto normale. Non tutto, perché stavolta il fantasista biancoceleste ha preferito non rispondere al fendente affilato targato Montella. Ha glissato per abbassare i toni e non disperdere energie polemizzando con i dirimpettai cittadini che cercano di provocare la sua reazione dialettica. Meglio godersi l'incontro radiofonico con Chinaglia ai microfoni della «Voce della Nord». Di Canio sottolinea subito di essere «parecchio emozionato» dal fatto che lì in studio ci sia uno come Giorgione, idolo di una generazione di laziali. «Sapere che uno come te — spiega Di Canio — che rappresenta un esempio di lazialità per tutti, domenica vada a seguire il derby in curva, è un'emozione che mi porterò dentro per il resto della mia vita». Il giocatore, poi, non è voluto entrare nel merito degli annunci fatti da Chinaglia circa un possibile interessamento di un gruppo per la società biancoceleste, ma si è schierato a fianco dell'ex attaccante che negli ultimi giorni ha avuto scambi polemici con l'attuale presidente della Lazio Claudio Lotito. «Io non posso non pensare — ha detto Di Canio — che non ci sia rispetto per un laziale e uomo vero quale tu sei, sei stato e sarai. Che Dio ti conservi così a lungo e che ti illumini sempre la strada». E l'attuale presidente Lotito non avrà gradito una tale dichiarazione d'amore nei confronti del suo attuale oppositore. Il finale del Di Canio-pensiero sul derby, la madre di tutte le partite. «Adesso vado al campo, stiamo affilando le armi, ci prepariamo», ha chiuso il fantasista sempre fedele alla scelta del club di non cadere nella trappola delle polemiche prima della sfida. Il presidente della Lazio ha ribadito a «Studio Sport» la sua speranza di vedere la stessa Lazio delle ultime settimane: «Spero che la squadra combatta nel derby con lo stesso furore agonistico che ha messo contro il Palermo e la Fiorentina. Il segreto è il collettivo unito». Inoltre il club biancoceleste, su sollecitazione della Consob, ha preso posizione sulla possibile cessione della società: «Nessun dialogo, contatto, incontro, neppure telefonico, è mai intervenuto tra gli organi della società e gruppi interessati ad acquisire la posizione di socio della Lazio». Intanto la squadra ieri sera ha giocato l'amichevole col Tolfa nonostante in mattinata si era pensato di rimandare l'impegno per la pioggia. Il timore di un infortunio aveva fatto riflettere il tecnico ma poi le condizioni climatiche sono migliorate nel corso del pomeriggio e allora si è deciso di andare avanti con il test di preparazione alla sfida contro i cugini. Delio Rossi ha provato la squadra che dovrebbe scendere in campo contro la Roma. I tre dubbi del tecnico biancoceleste riguardano il ruolo di centrale difensivo vicino al brasiliano Cribari, il laterale destro di centrocampo e il mediano da affiancare al recuperato Liverani. Dietro è favorito Siviglia (ieri ha giocato il primo tempo), in mezzo al campo Firmani e Dabo si contendono un posto da titolare (ieri sono scesi in campo uno accanto all'altro). Sulla destra ieri è stato schierato il danese Keller in ballottaggio con Behrami e Manfredini. L'ex veronese è rimasto a riposo per una botta ad una spalla presa in allenamento e potrebbe essere scavalcato proprio dall'ivoriano. Davanti la coppia Di Canio-Rocchi non corre pericoli ma uno tra Inzaghi, Pandev e Tare rischia seriamente di finire in tribuna. Oddo e Liverani hanno superato i problemi fisici di inizio settimana (contusione al piede e influenza). In realtà il regista è rimasto a riposo per precauzione ma la sua presenza nel derby non è in discussione. Stessa sorte per Peruzzi tenuto fuori dalla gara contro il Tolfa che milita nel campionato di promozione. Per la cronaca l'amichevole è terminata col punteggio di 13-0. Sette reti nel primo tempo, tre di Rocchi, due di Di Canio con il fantasista che ha abbandonato il campo salutando i duemila tifosi presenti con il segno del tre con la mano tanti quanti sono i giorni che mancano alla partita che