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La replica di Bozzo: «Sono sorpreso dalle parole della dottoressa Sensi Ci vorrebbe solo buon senso»

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La Roma che oggi pomeriggio affronterà l'Empoli sarà una squadra in emergenza. Senza qualche titolare e ancora senza il barese infortunato. Ieri l'amministratore delegato Rosella Sensi è intervenuta in diverse radio per chiarire una volta per tutte la vicenda del contratto del talento giallorosso. «Con Cassano la trattativa è chiusa. Noi gli abbiamo fatto un'offerta importante alla quale non ha risposto. Basta con la tolleranza nei suoi confronti. Non intendo più incontrare né lui, né il suo procuratore». L'ad è uscita allo scoperto dando le sue motivazioni. «Abbiamo proposto a Cassano un contratto a cifre che non vanno sottovalutate. Nella Roma c'è un solo giocatore grande, unico e irripetibile che ha un ingaggio superiore al suo ed è Totti, ma anche Antonio ha ricevuto un'offerta che meriterebbe maggior considerazione. Abbiamo fatto i nostri passi, adesso spetta a lui. Non sono scaduti gli ultimatum, noi vogliamo tenerlo. Non ho mai detto che non giocherà, ma noi abbiamo bisogno di persone che non pensino ai contratti, bensì a dare il loro contributo. Spalletti deciderà in base a questo». Ed il tecnico ha espresso la sua opinione in merito. «Se l'amministratore delegato ha detto certe cose avrà avuto dei motivi giusti per farlo. Devo avere un colloquio con lei e in conseguenza di ciò che verrà fuori, mi allineerò con la società». Non poteva mancare la risposta del procuratore di Cassano, Bozzo. «Sono sorpreso e deluso dalle parole della dottoressa Sensi, perché non mi sembrava ci trovassimo in una situazione di questo tipo e soprattutto non mi sembra giusto spolverare il termine "tolleranza" nei confronti di un ragazzo come Antonio, quando nella vita ci sono ben altre situazioni che meritano quest'espressione. L'ultimo contatto risale all'altro ieri sera, quando ho parlato con Pradé dal quale non ho avuto nessun segnale di chiusura così drastico. Antonio vuole restare alla Roma e per dimostrarlo è andato di persona a parlare con la società a settembre facendo un notevole passo indietro a livello economico, rispetto alle maggiori aspettative create al giocatore dalla dirigenza nello scorso febbraio. Antonio è sereno e al contratto non ci ha mai pensato. Lui si diverte a giocare al calcio e non si preoccupa né dei contratti e né dei crediti che vanta. Bisognerebbe usare buon senso da parte di tutti ma sarà difficile visto che la dottoressa Sensi ha detto che non vuole parlare né con me né con il mio assistito». L'ad ha risposto anche a Moggi dopo che lo juventino aveva dichiarato di aver suggerito Nonda e Kuffour ai giallorossi. «Pradé seguiva e voleva i due giocatori da tempo. Abbiamo rapporti con Moggi come con tutti gli altri dirigenti. Io, però, ho il mio direttore sportivo, e non è lui. E' nel calcio da 50 anni, qualcosa ne capirà, ma deve essere chiaro che i dirigenti della Roma vanno rispettati. Se ha detto che li ha comprati per noi avrà fatto una battuta, perché non mi risulta che abbia firmato assegni per noi. Le capacità di Pradé, Conti e Spalletti non sono in discussione, quello che hanno fatto è importantissimo. Sono polemiche aride, noi abbiamo scelto più volte la linea del silenzio, che è più difficile da seguire di quella delle parole, ma serve ad aiutare la squadra. Queste notizie disturbano me e i ragazzi, che hanno bisogno di essere sostenuti dai nostri tifosi».

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