Curci: «Sono il portiere del futuro»
A che punto è il suo processo di maturazione? «Più gioco più esperienza acquisisco, anche le gare con l'Under 21 mi aiutano a crescere. C'è sempre da migliorare e da lavorare per tutti, a maggior ragione per un giovane come me. Mi sto dando da fare per questo. La strada è ancora lunga». Il numero uno di Castelgandolfo parla di concorrenza aperta con gli altri portieri, anche se nè Doni nè Eleftheropoulos sembrano ancora in grado di insidiargli il posto. «Siamo in tre in lizza per una maglia, con i compagni ho un buon rapporto. È giusto che sia così, è stimolante per me vivere questa situazione. Sono portieri esperti, da tutti c'è da imparare. Le difficoltà che si incontrano in serie A sono elevate, soprattutto per un giovane che come me occupa un ruolo delicato. Quando sbaglia un portiere è gol sistematico, un giudizio senza appello. Però, onestamente, non sento e avverto pressioni particolari, devo trovare un equilibrio stabile senza cali di rendimento, per evitare alti e bassi pericolosi». Domani c'è l'Empoli, un appuntamento in cui sarà già vietato fallire: «Non c'è alternativa, dobbiamo portare a casa i tre punti per cominciare bene questo ciclo di partite importanti. Siamo consapevoli di essere una grande squadra e dobbiamo imporci con la mentalità giusta anche fuori casa». Anche se lontana dall'Olimpico la Roma è ancora imbattuta, mentre tra le mura amiche sono già arrivate due sconfitte. Curci nega però che la squadra sia condizionata negativamente davanti al suo pubblico: «In casa non c'è nessun problema, anzi. Davanti ai miei tifosi tendi sempre a dare qualcosa in più, ad esaltarti. Mi rendo conto però che dai risultati maturati sinora si evince l'esatto contrario». A fine agosto sembrava contrariato sull'arrivo di ben due nuovi portieri. «Sono state interpretate male le mie parole. Ho sempre detto che chiunque fosse arrivato, per me sarebbe stato da pungolo per confermarmi a questi livelli». Curci ha ancora un contratto da addestramento tecnico, circa trentamila euro l'anno. «Con la società ci siamo incontrati a luglio scorso, con la promessa di farlo nuovamente in seguito. Non ci sono problemi per il rinnovo. Devo dimostrare di essere il portiere del futuro della Roma, credo di avere le potenzialità per diventarlo». Dopo le sue incertezze, qualcuno ha cominciato a storcere la bocca. «Le critiche vanno accettate come lo scorso anno ho ben accolto gli elogi. Quando si commettono gli errori bisogna farne tesoro. Il gol subito da calcio d'angolo col Parma si poteva evitare, anche se non era facile. Col Siena ci hanno penalizzato episodi particolari, così come la deviazione strana di De Rossi sul tiro di Muntari nella gara con l'Udinese. Però sono contento del mio avvio di stagione». Qualche perplessità l'ha suscitata invece negli spostamenti laterali, sui tiri dalla lunga distanza. «I gol incassati da lontano non sono riconducibili a problemi di impostazione, forse qualche incidenza possono averla i palloni: sono molto leggeri e spesso assumono traiettorie falsate». Un piccolo infortunio lo sta condizionando, ma Curci non cerca attenuanti: «Il mese scorso con la nazionale ho avuto un problema alla spalla non del tutto superato. Ma è una noia che non mi impedisce di rendere al meglio». Giovedì scorso l'episodio dell'infortunio di Cassano ha riproposto il tema dell'emarginazione del barese dal gruppo. «Antonio non è un corpo estraneo. Personalmente, con Antonio ho un rapporto bellissimo. Senza di lui la Roma perderà il valore aggiunto in avanti che solo un fuoriclasse come lui può dare».