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di DARIO BERSANI NON c'è pace per Antonio Cassano.

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Nessun mistero, nessun intrigo da spy-story. Ieri il fantasista barese si è infortunato a metà della partitella in famiglia che la squadra stava svolgendo a Trigoria davanti a un migliaio di tifosi. Uno scontro di gioco con Samuel Kuffour, il contrasto e il duro impatto con la sua caviglia destra. L'urlo di dolore, le mani nei capelli dopo la caduta. La reazione a caldo di Cassano ha fatto subito temere il peggio. Il medici, Conti, Spalletti e i suoi collaboratori, oltre ad alcuni compagni di squadra, sono subito accorsi accanto al numero diciotto giallorosso, accasciato a terra dolorante. Proprio a pochi metri del presidente Sensi, che stava seguendo all'interno dell'auto l'allenamento con il suo accompagnatore Vittorio l'allenamento del pomeriggio. Cassano è rimasto in terra per una decina di minuti, prima di essere portato in panchina e successivamente negli spogliatoi con la barella dai massaggiatori. La caviglia è stata subito fasciata con un bendaggio rigido e si avranno ulteriori ragguagli sull'effettiva entità dell'infortunio soltanto entro il pomeriggio di oggi, quando l'attaccante verrà sottoposto a risonanza magnetica per valutare l'evolversi della distorsione di secondo grado accertata ieri. La zona interessata dal forte trauma si è subito gonfiata e questo ha reso difficile un accertamento clinico completo presso la clinica Villa Stuart, dove Cassano si è recato in serata con il dottor Del Signore. L'ennesimo stop non ci voleva, soprattutto perché va ad allungare la lista nera di episodi negativi che lo ha coinvolto. Ancora fresco è infatti il ricordo della distrazione muscolare di un mese fa alla vigilia dell'andata di coppa Uefa con l'Aris Salonicco, dal quale Cassano è completamente guarito soltanto il 26 settembre scorso, dopo un'ecografia che ne ha certificato l'assorbimento. Otto partite ufficiali della Roma e due sole presenze: troppo poco per lui, che ha iniziato nel peggiore dei modi una stagione importante anche in chiave nazionale. L'ultimo problema in ordine cronologico riguarda la squadra ma soprattutto il giocatore, che stava cercando di recuperare la condizione psicofisica e riprendersi una maglia da titolare. Spalletti verrà esentato dall'imbarazzo da sciogliere sulla sua convocazione in vista della trasferta di domenica a Empoli. Niente Cassano in campo dunque e, a meno di clamorose sorprese, il barese sarà costretto a saltare anche il derby in programma domenica 23 all'Olimpico. Ma il contratto? Ufficialmente le parti continuano a smentire l'imminenza di un incontro nelle prossime ore. I febbrili contatti telefonici tra il direttore sportivo romanista Pradè e il manager Bozzo non hanno ancora partorito la data del colloquio che potrebbe sancire il riavvicinamento o la rottura definitiva. Nessun colpo di scena è da escludere, in un senso o nell'altro. Un quinquennale a 16 milioni complessivi o biennale a 7, prendere o lasciare: la posizione della Roma è netta e irremovibile, l'entourage del calciatore passa ma non chiude. Per ora nemmeno queste due settimane di pausa hanno sortito l'intesa. Fuori Cassano, Spalletti ha paio di dubbi per il 4-2-3-1 di Empoli. Il primo riguarda Cristian Chivu: centrale accanto a Kuffour o esterno sinistro al posto di Bovo? Ieri è stato provato in entrambi i ruoli. Qualche piccolo dubbio anche per l'impiego di De Rossi, ieri a parte, al quale il tecnico potrebbe concedere un turno di riposo inserendo Dacourt. Completamente recuperati Nonda, autore ieri di un gran gol, Montella e Mancini. Il brasiliano è sicuro di un posto, mentre sul centravanti, l'allenatore deciderà soltanto domenica mattina, ma l'africano sembra in vantaggio. Bene anche Tommasi: generoso, attivo nei contrasti e anche goleador in partitella. Se dipenderà solo dal campo, domenica sarà tra i convocati.

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