Il pisano batte in finale il cinese Liangliang Zhang ai mondiali in corso a Lipsia
Il pisano sale sul gradino più alto del podio ai Mondiali di Lipsia. Per l'Italia della scherma un'altra giornata trionfale dopo le emozioni di domenica scorsa, quando era stata la solita Valentina Vezzali a regalare emozioni forti (e l'ennesima vittoria) agli appassionati. Quella di Salvatore Sanzo, carabiniere pisano di 29 anni, è stata una vera e propria dimostrazione di forza come raramente si vedono in una finale iridata di scherma. Per lui si tratta del secondo titolo mondiale della sua fantastica carriera arrivato dopo aver letteralmente distrutto in finale il cinese Liangliang Zhang. Alla Leipzig Arena di Lipsia, l'azzurro ha vinto infatti 15-4, annichilendo l'avversario, che non ha mai dato l'impressione di essere in grado di contrapporsi all'ispiratissimo schermidore toscano. Decisamente più avvincente la semifinale con il russo Anton Deev: 2-2, poi 4-4 e 7-7. Si va così al minuto supplementare, con priorità a favore dello slavo. Sanzo si butta all'attacco, cercando la stoccata della vittoria, ma Deev in due occasioni riesce a rintuzzare i suoi assalti. A tre secondi dalla fine però il pisano tira fuori il colpo del campione e, mentre il russo cerca di buttarsi a terra per evitare di essere colpito, infila il punto dell'8-7 che significa l'ingresso nella finalissima conclusasi trionfalmente. Nel ristretto spazio temporale fra l'ultima stoccata di Sanzo e la cerimonia protocollare di premiazione, si consuma una sorta di cortometraggio di immagini accelerate. Prima il frenetico lancio in aria di Toti ripetuto tre volte, poi gli abbracci di Antonio Di Ciolo, di Stefano Cerioni, del Presidente Giorgio Scarso. Dopodichè il neocampione del mondo comincia a correre per tutto il parterre della Leipzig Arena: riceve al volo da un tifoso pisano un cartellone su cui ha scritto a lettere cubitali «Forza Tioti» poi trova finalmente l'approdo nell'angolo riservato agli atleti azzurri, dove cerca di asciugare il copiosissimo sudore che gronda dal viso e dal resto del corpo. «Se ho mai avuto paura di non farcela oggi? Paura vera e propria mai, ma dato che in passato sono stato molte volte fortunato, non ho mai la pelle dell'orso in anticipo. In semifinale contro il russo Deev ho faticato perchè ero stanchissimo. Io sono uno che vuole sempre vincere. Stavolta ho preparato tutto per bene, studiando con Antonio Di Ciolo e Stefano Cerioni tutti i movimenti. Io credo che in quest'arma mi posso considerare tra i più forti, di sempre non solo di oggi». Quello di Sanzo è il secondo oro dell'Italia dopo quello straordinario della Vezzali. «Mi farebbe molto piacere avere lo stesso rilievo che ha avuto la medaglia d'oro di Valentina e penso di meritare l'attenzione dei media». Nessuna rivincita però delle Olimpiadi di Atene: «Assolutamente no, per quello che mi riguarda sono stato più bravo qui rispetto ad Atene». Sanzo si è detto entusiasta della vittoria, anche per come è maturata. «Io sono uno che vuole sempre vincere — ha detto l'appuntato dei carabinieri — Stavolta ho preparato tutto per bene, studiando con Antonio Di Ciolo e Stefano Cerioni tutti i movimenti».