MILANO — Un compleanno meno felice di quello che si sarebbe aspettato, ma Santiago Solari non ha certo ...
Il difensore argentino ha compiuto ventinove anni ed è stato festeggiato ad Appiano Gentile dai suoi compagni. Dopo qualche comparsa nelle amichevoli estive e un gol clamorosamente sbagliato nella partita contro i Glasgow Rangers di Champions League, dell'astro della nazionale argentina che Moratti desiderava da almeno due anni non si è saputo più nulla. «L'estate era andata benissimo - spiega Solari a Inter.it - la preparazione era stata dura però positiva. Stavo per raccogliere i frutti del lavoro. Stavo, perché invece, dopo la prima gara di campionato, mi sono ritrovato steso da una forte bronchite: oltre una settimana di febbre altissima, l'inevitabile cura di antibiotici e, quando sono ritornato in campo, avevo già voglia di spingere forte ma le gambe non andavano. Quindi ho dovuto ricominciare, piano piano». Ricomincerà dalla panchina il numero ventuno interista, contro il Livorno a San Siro domenica 16. Non ricompare certo in uno dei momenti più semplici per la squadra di Mancini, reduce dalla sonora sconfitta di Torino contro la Juventus. «Credo - analizza l'argentino - che si impari sempre di più da una sconfitta che da una vittoria e noi abbiamo già analizzato i perché della gara con la Juventus. Abbiamo capito gli errori commessi e non vogliamo più ripeterli». Solari resta comunque fiducioso perché «la stagione è ancora lunga e nulla è compromesso. Qualcuno dimentica che l'Inter ha già dimostrato di saper raggiungere i nostri obiettivi». Dopo la conquista della Supercoppa Italiana e le due vittorie in Champions, l'Inter cerca di rimettersi in corsa per lo scudetto, anche se deve già scontare sei punti di distanza dalla capolista.