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Il bomber della Lazio segue l'esempio dell'idolo della Nord: già pensa alla sfida del 23 ottobre

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Con un unico obiettivo in testa: il derby. «Il 23 ottobre è vicino», sospira Rocchi, in evidente trance da grande evento, come a dire che la cura-Di Canio funziona, eccome. Il numero nove sta martellando il bomber da tre mesi. Vuole vincere e l'imperativo è stampato a caratteri cubitali nello spogliatoio laziale. Capita così che la sfida con la Fiorentina diventi una parentesi, importante ma transitoria. Lo sguardo è già proiettato all'Evento Capitale. «Prima ci sono i viola e noi vogliamo riscattare la sconfitta di Udine», ammonisce Paolo dalle frequenze della Curva Nord ma il grido di battaglia è un altro, capace di giungere forte e chiaro a bomber Tommaso. «Siamo pronti per la battaglia», il senso del loro messaggio congiunto, con Rocchi pronto a svelare che «Paolo ci sta caricando, è da metà agosto che non ci parla d'altro. Stiamo aspettando questa gara con grande determinazione, vogliamo regalarci una bella soddisfazione. I dvd? Qualcosa ce la lasciamo per la vigilia», sorride il cannoniere principe della Lazio dai microfoni di Radioincontro. Insomma è già clima da stracittadina. In fondo Di Canio ci pensa già da un pezzo, Rocchi lo segue a ruota. Con la speranza che la squadra riesca a mutuare -dalla versione-Olimpico- la capacità di reagire alle avversità anche in trasferta. Di pungere, insomma. Il dato è allarmante: un solo gol in tre partite fuori da Roma e sette reti al passivo. Il centravanti offre la sua chiave di lettura: «Dobbiamo cercare di giocare con il baricentro più alto, almeno di una ventina di metri. Ci aiuterebbe a prendere coraggio e, contestualmente, sarebbe importante per noi attaccanti. È chiaro che dobbiamo migliorare, stiamo lavorando per questo. Questa settimana l'abbiamo dedicata a un mini-ritiro per crescere sotto il profilo tattico». Rossi prende nota: ha chiesto alla squadra di cambiare marcia e mentalità, perché così proprio non va. Ha chiesto ai centrocampisti di portare poco palla, di velocizzare la manovra, di verticalizzare. Il problema però è legato alla presenza di Liverani, ago della bilancia dello schema offensivo. Con lui e Di Canio fuori la Lazio perde qualità e forza d'urto, abbandonando Rocchi al suo destino. Un concetto ormai chiaro, avvalorato dai numeri. L'allenatore sta iniziando a disegnare la squadra anti-Fiorentina: sembra scontato - al momento - l'inserimento di Cribari al posto di Stendardo, mentre aleggiano ancora dubbi sul pieno recupero di Cesar, che avverte problemi nei cambi di direzione. Ballottaggio Manfredini-Pandev per il ruolo di esterno sinistro, nel caso in cui il brasiliano non raggiungesse il top della condizione con Rocchi-Di Canio tandem offensivo. Loro, quelli che pensano già al derby.

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