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Totti con Toni Ballottaggio Vieri-Gilardino

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Più ancora delle precedenti volte, l'allenatore azzurro mischia le carte a disposizione, forte stavolta del fatto di avere a disposizione giocatori dal minimo scarto di forma. Da Totti e Toni, ad esempio, in attacco non si prescinde: ma ci sono un'altra serie di considerazioni che lasciano aperte le porte al dubbio. E al piccolo mistero di cui il ct ama avvolgere la sua Italia. L'immagine più esplicita è l'allenamento di ieri, a porte chiuse ovviamente. Lippi ha fatto disputare un'ora di partitella a tutto campo, e ha dato vita a una girandola di cambi di casacca da far girare la testa. Da una parte i rossi: Blasi provato terzino destro, con Materazzi, Nesta e Grosso a sinistra; Camoranesi, Gattuso e De Rossi a centrocampo; e in avanti Del Piero, Toni e Gilardino. Più verosimile la difesa schierata dall'altra parte, con gli azzurrri: Zaccardo, Bonera, Cannavaro, Zambrotta. Ma dopo appena una mezzora, via alla sarabanda di fratini: Zambrotta si è spostato a destra con la difesa in rosso, Pirlo ha preso il posto di De Rossi (formando un centrocampo più verosimile), Totti quello di Del Piero e Vieri di Gilardino. E allora cosa vuol fare Lippi? Si parte dalle certezze: il tridente d'attacco con due centravanti, la forma non brillantissima di De Rossi, il momento d'oro di Toni, l'imprescindibilità da Totti. Quello di Blasi terzino appare più un test in vista di prove future, magari già con la Moldavia. «Lui non si sente ancora un difensore - ha spiegato Zambrotta, passato negli anni dal ruolo di ala a quella di terzino - Così come io non mi vedo a destra». Difficile, come assicurato da Lippi, che il rischio contestazione a Palermo spinga Toni in panchina: e allora il secondo posto se lo giocano Vieri e Gilardino con il più esperto neomilanista favorito. Camoranesi è avvantaggiato su De Rossi, Zaccardo su Bonera. Un'ipotesi è dunque la seguente: Peruzzi, Zaccardo, Cannavaro, Nesta, Zambrotta, Camoranesi, Pirlo, Gattuso, Totti, Toni, Vieri. Oggi nuovo test nel pomeriggio, e forse il rebus di Lippi si chiarirà. Intanto da registrare la prosecuzione del silenzio dei «big». Forse per il timore che la loro presenza scaldasse il clima del raduno azzurro. Tifosi azzurri contro l'uomo che sta per portare l'Italia al Mondiale. Non è il primo riscontro negativo all'annunciata «operazione simpatia», ma quanto si aspetta Luca Toni dopo le polemiche dell'estate sul suo trasferimento da Palermo a Firenze. «Ma i fischi, se arrivano, mi caricheranno», dice il capocannoniere del campionato, autore di quattro gol pesantissimi nel cammino di qualificazione a Germania 2006. Il paradosso azzurro è sotto gli occhi di tutti: un centravanti firma la vittoria nella prima partita del girone - contro la Norvegia e guarda caso a Palermo un anno fa -, sigla con una tripletta il successo della svolta in casa della Bielorussia, sfonda sul palcoscenico della serie A e consolida le certezze di un posto al Mondiale; e al momento di tornare nella città della sua consacrazione sa di doversi aspettare anche tanto rancore. Segno tangibile di quanto sia difficile far innamorare i tifosi della nazionale, almeno se di mezzo ci sono le passioni per il proprio club. «Ha fatto comodo a qualcuno far credere che il trasferimento fosse tutta colpa mia, era la cosa più facile - sibila oggi Toni, prima di lanciare messaggi d'amore ai suoi ex tifosi -. Zamparini ha detto cose non vere: con lui non ho mai parlato molto in due anni di rosanero, figurarsi se ho un dialogo ora. Non mi interessa rispondere a lui. Però la gente deve sapere che anche la società ha fatto il suo buon guadagno, a cedermi: e io ho avuto un'opportunità...».

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