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Di Canio già pensa alla gara contro la Roma del 23 ottobre: lavoro studiato per arrivare al top Il leader dà la carica al gruppo: con la Fiorentina tornerà titolare. Lunedì arriva Chinaglia

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Paolo Di Canio aspetta la Roma. Vuole il derby, lo sogna anche di notte, specchiandosi nella prodezza che sedici anni dopo (1989-2005) gli ha fatto scrivere -sempre sotto la Curva giallorossa- una pagina di epopea biancoceleste. La data è cerchiata in rosso, sul calendario, da metà agosto: 23 ottobre. Preparazione fisica studiata a tavolino, allenamenti mirati, con attenzione a rapidità e brillantezza per arrivare alla stracittadina tirato a lucido. E poi la carica ai compagni, ai nuovi arrivati: «Il derby non è una partita come le altre», il ritornello più gettonato nello spogliatoio di Formello con Cribari, Stendardo, Mudingayi e Firmani attenti interlocutori. E poi gli scherzi con l'amico Tommy, al secolo Rocchi, e quel «li sfonnamo» che fa parte del recente archivio di propositi dialettici, con il bomber veneziano inseparabile compagno d'avventura, tra un bicchiere di vino degustato insieme all'Olgiata, magari proiettando il Dvd di quel 6 gennaio magico. Di Canio non vuole fermarsi. Ha cementato il gruppo, ovattato l'arrivo di Rossi, digerendo esclusioni anche poco comprensibili (come quella di Udine) e smentendo chi pensava che Caso e Papadopulo fossero stati cancellati dalla scena dal peso specifico dell'attaccante. Si è rivelato giocatore carismatico e ancora importante. Uno che sposta gli equilibri e fa sentire la sua voce. «Parla giù da allenatore», ricorda spesso Rocchi, certo è che la strada è tracciata. Prima però c'è la Lazio. E il derby è il primo obiettivo. Venticinque giorni di preparazione, di allenamenti, di sudore speso in nome dell'Evento Capitale. Con la Fiorentina ci sarà, Paolo, pronto a caricare l'ambiente via-etere, come fosse ancora in Curva Nord. Tornerà titolare nel 4-4-2 varato da Rossi. E saranno prove generali in vista della gara con la Roma. Insieme a lui potrebbe debuttare dall'inizio Mudingayi, accanto a Liverani. L'ex colored del Torino scalda i motori. «Sono pronto, mi serve solo il ritmo partita. Vedo un gruppo unito, credo che si possa fare davvero bene. Dove possiamo arrivare? In Uefa, perché no...». Rossi fa gli scongiuri e intanto spera davvero di recuperare -al 100%— anche Cesar per presentare contro la Fiorentina il centrocampo titolare, almeno sulla carta. Capitolo-società: criticato, dai tifosi, il logo Ina Assitalia, lo sponsor vicino all'intesa con il club per una cifra vicina ai 2.6 milioni. In realtà l'azienda assicurativa potrebbe mettere sulle maglie del club il logo «Ina Casa»: e si discute di polizze da stipulare con i giocatori. In corsa rimane anche un istituto bancario, a vuoto un tentativo con la Motorola. Lunedì sera, infine, arriverà a Roma Giorgio Chinaglia.

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