Parte l'operazione simpatia della Figc per riconquistare i tifosi della nazionale
Nè potrà chiamarsi con un semplice ma pericoloso «Forza Azzurri». In ogni caso il club di tifosi dell'Italia che Carraro vuole far nascere sarà la vera novità azzurra in Germania, il coniglio dal cilindro dell' «operazione simpatia». In attesa di definire nome, forma, e ovviamente qualificazione della nazionale. «Per strada ho già bei riscontri, la gente che incrocio è ben impressionata da questa Italia: sarà che sono tutti amici...», ha detto Lippi aprendo il raduno in vista della partita con la Slovenia, dalla quale si aspetta il punto-promozione. «L'ho sempre ammesso: la nazionale deve ritrovare l'affetto della gente», ha ricordato l'allenatore, fiero sostenitore della necessità di fare della sua Italia un club a tutti gli effetti. Senza peraltro preoccuparsi eccessivamente di piacere e compiacere a livello personale. A quanti ricordavano i voti alti conquistati dall'escluso Panucci in questo scorcio di stagione, il ct ha infatti replicato secco: «Allora facciamo la nazionale con le pagelle dei giornali,si risparmia l'ingaggio del ct...». Ai 22 convocati Lippi deve aver ribadito ancor più chiaramente il suo diktat: «Vorrei lasciar fuori il campionato, e aprire una parentesi sulla nazionale. Parliamo e concentriamoci solo su questo». A come creare un tifo organizzato da portare in Germania, terra di immigrati italiani, ci pensa la federazione: ci saranno testimonial, eventi collaterali alle partite, e facilitazioni per viaggi e biglietti. Intanto, Lippi non nasconde l'ovvio: «Se ci qualifichiamo, l'Italia avrà fatto appena il suo: oltre alla promozione voglio aggiungere un altro anello alla crescita di squadra e gioco. Ma attenti a considerare la Slovenia una formalità. In Europa faticano a qualificarsi Francia, Inghilterra, e Spagna: il posto non è assicurato per nessuno». Per questo è preso tra due necessità: deve concentrare il massimo sforzo sull'impegno di sabato a Palermo, dove basta un punto vidimare la carta d'imbarco tedesca, ma vuole preparare al meglio i pochi mesi di qui al torneo 2006. «Ho le idee già chiare, ma preferisco parlarne dopo». Nel suo quadro limpido, oltre alla simpatia, ci sono la necessità di sfruttare al meglio le quattro partite restanti, dalla Moldavia mercoledì a Lecce alla Germania di marzo 2006, passando a novembre per Olanda e una tra Repubblica Ceca, Ucraina e Belgio; l'equilibrio tra la voglia di consolidare il gruppo di 26-28 giocatori e le richieste dei club di non stressar troppo i nazionali (di qui il probabile turn over leggero a Lecce, in caso di qualificazione acquisita già sabato). In attesa dell'opportunità di richiamare Cassano, Lippi a Palermo punta su Toni. «Non mi lascio certo condizionare dal sentore di una lieve contestazione: un anno fa con la Norvegia il pubblico siciliano ci diede una gran mano, questa volta mi aspetto qualche fischio isolato, e un'ora e mezzo di gran tifo».