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Nel primo tempo tentativi di Kharja e Taddei Buone le prove del rientrante Chivu e di Dacourt

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Ormai promossa virtualmente dal 5-1 dell'andata all'Olimpico, il retour match allo stadio «Kleantis Vikelidis» è stato come previsto una pura formalità. Con sette undicesimi cambiati rispetto alla trasferta di campionato a Cagliari, Spalletti ha schierato una squadra sperimentale senza attacco titolare e con l'esordio record dall'inizio di Stefano Okaka Chuka, 16 anni e 51 giorni. Completamente privo della sua prima linea, l'allenatore di Certaldo ha assemblato un undici di emergenza, condizionato da infortuni (Montella, Cassano, Mancini, Cufrè, Nonda) e precauzioni in ottica campionato (Totti). La Roma è scesa in campo con uno schema tattico più simile al 4-5-1 che al 4-2-3-1, opposta all'Aris che ha risposto con un 4-4-2 scolastico. Alcune assenze pesanti anche tra i greci, con il tecnico finlandese Kuusela costretto a rinunciare all'argentino Sanjurjo, elemento di maggior spicco dei gialloneri, a segno nell'andata. La Roma ha subito preso in mano le redini dell'incontro e dopo un piccolo rischio corso all'8' su tiro di Naintos, ha dato vita a un monologo. Di gioco e di occasioni, con Dacourt, Kharja e Alvarez e Taddei sulle fasce a sovrastare la linea mediana locale. Nei primi 45 minuti solo qualche contropiede ha interrotto la supremazia territoriale romanista, ma la sterilità offensiva della coppia Caceres-Beniskos non ha mai impensierito la difesa di Spalletti. Importanti le opportunità per sbloccare il risultato per Kharja all'11', Aquilani 4 minuti dopo (imprecisa la sua «bicicletta» di destro in area di rigore), e per il giovane Okaka, che ha ciccato il sinistro servito da un cross di Kharja su mancato intervento di Papadopoulos. L'unico altro brivido allo scadere lo ha provocato Doni, con un'uscita in presa alta da dimenticare. Poco più avvincente la ripresa, con l'Aris che dopo soli 28 secondi ha sfiorato il gol con uno splendido sinistro dalla distanza di Gogolos. Replica concessa al 3' da Beniskos, che approfittando di una incertezza della difesa chiamava in causa con un diagonale Doni, a respingere di piede. I greci scesi in campo più determinati, hanno presto subito il ritorno della Roma, che nell'arco di 2 minuti, tra il 10' e il 12', sfiorava il vantaggio con due conclusioni da fuori area di Aquilani e Bovo su punizione. Dopo le prime fasi combattute, i ritmi sono presto scemati e la gara ha assunto i contorni di un allenamento. Solo un calcio di punizione di Chivu (26') ha rischiato di rompere l'equilibrio del punteggio. Ininfluenti anche i cambi, per la Roma De Rossi e Rosi rispettivamente al posto di Aquilani e Chivu. Per il resto, le squadre non hanno provato più di tanto a vincere, aspettando impazienti solo il fischio dell'arbitro israeliano Yefet, nel chiaro intento di non disperdere energie in chiave campionato. Spalletti ha incitato spesso i suoi a non smarrire la concentrazione, ma l'assenza pressoché totale di motivazioni ha fatto correre qualche brivido alla difesa. L'Aris ha mantenuto l'imbattibilità interna in Europa, la Roma (ancora con la porta inviolata in quattro trasferte ufficiali) adesso attende il sorteggio del 4 ottobre, dal quale conoscerà le quattro avversarie che si troverà di fronte nella fase a gironi al via il 20 ottobre. Intanto l'attenzione è già rivolta al Siena di Chiesa. Sarà una squadra diversa a caccia dei tre punti dopo il mezzo passo falso di domenica scorsa al «Sant'Elia», prima della sosta per gli impegni delle nazionali.

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