La crisi ha colpito anche Roma e la Lazio: -30% di presenze all'OlimpicoSi studiano i correttivi
Il calo diffuso in tutta Italia presenta qualche eccezione (le milanesi, Fiorentina e Udinese) anche se i dati in possesso del Ministero dell'Interno continuano ad essere diversi. Pisanu è soddisfatto: «Il confronto tra le prime giornate del nuovo campionato e quelle dello stesso periodo dell'anno scorso — spiega il Ministro — mostra che le partite con feriti si sono quasi dimezzate, scendendo da 27 a 15 (-44 %). Nello stesso tempo è aumentata l'efficacia dell'azione di contrasto, come testimonia l'aumento degli arresti (+35%) e delle denunce a piede libero, che sono quasi triplicate, passando da 111 a 319 (+187%)». La sicurezza è aumentata ma sono diminuite le presenze degli stadi. Anche se Tagliente responsabile dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive presto il ministero degli Interni spiega: «Il calo degli spettatori riguarda soprattutto gli abbonamenti, fatti precedentemente all'introduzione delle nuove norme su violenza e sicurezza negli stadi (ma il Decreto era stato emesso a giugno e tutti ne erano già a conoscenza, ndr). Il calo effettivo si aggira intorno all'1%». Ma le cifre sono ben altre rispetto a quelle proposte dal Viminale: gli abbonati totali sono passati da 364.938 a 303.428 mentre crescono gli appassionati che si legano a Sky (3 milioni e mezzo) e i possessori del decoder per il digitale terrestre (quasi tre milioni con un milone di carte Mediaset e circa 800 mila di quelle di La7). Insomma tra Decreto Pisanu e congiuntura economica (i prezzi dei biglietti restano tra i più alti d'Europa) si perde pubblico negli stadi ma vince sicuramente la televisione. E le società che pure hanno dicrete perdite negli incassi al botteghino si possono consolare con i contratti televisivi che assicurano la sopravvivenza dei club. Molto sentito il calo di spettatori nella Capitale dove Roma e Lazio viaggiano con un meno 30% dovuto sicuramente ai nuovi biglietti nominali che hanno generato molto caos in città. Reperire un tagliando è un'impresa impossibile così come non si può decidere di andare allo stadio all'ultimo momento perché non sono state create le nuove biglietterie allo stadio del nuoto fuori dalla zona dove si può accedere solo con il tagliando. E poi l'Olimpico è uno stadio vecchio dove la partita si vede male soprattutto dai settori popolari. Se aggiungiamo i tornelli che rallentano l'afflusso raddoppiando i tempi d'attesa per entrare, ci mettiamo anche fastidiosi e inefficienti biglietti nominali ecco spiegata un'emorragia che non si sa come fermare non solo a Roma. C'è una crisi di rigetto verso il dorato mondo del pallone da parte dei tifosi. In molti se se sono accorti e ora si studiano correttivi per riportare la gente allo stadio.