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di SIMONETTA D'ESTE UDINE — «Il Barcellona è la squadra più forte d'Europa e ha tutto ...

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Come dargli torto? Quella spagnola è una squadra che può permettersi di non guardare in faccia nessuno, e chi si trova sul cammino verso la conquista della Coppa? La piccola Udinese. Un gruppo di ragazzi e una società confinati in un angolo di Mondo, che hanno avuto la ragione di crederci. Ed eccoli qui, Bertotto e compagni, al Camp Nou, nello stadio del Barca, ad affrontare questa sera un ostacolo che pare insormontabile, con quei Ronaldinho ed Eto'o, quel Messi, talento in esplosione che ha solo la vetrina internazionale per far vedere ciò di cui è capace... «Si tratta di fuoriclasse che destano per forza preoccupazioni, se poi giocheranno per dimostrare anche qualcosa di piùà Speriamo che diano spettacolo, comunque, dovremo cercare di contenerli. A chi non dispiacerebbe di non incontrare uno come Ronaldinho». E per di più, accanto al valore indiscusso di un avversario con i fiocchi, ci sono tutti i problemini della squadra di Cosmi, reduce da tre sconfitte consecutive, di cui l'ultima a Reggio Calabria proprio brutta. Poi, ci si mette il «caso Iaquinta», di cui si parla inevitabilmente e incessantemente, che di certo non regala la giusta tranquillità all'Udinese. E infatti il tecnico dei friulani precisa ancora: «Non volevo parlare di Iaquinta, perché parlandone togliamo qualcosa a noi stessi. Su questa vicenda si sono dette tante inesattezze: il giocatore non è fuori rosa, si è allenato con la squadra. La società è passata nell'arco di pochi giorni da modello a ricattatrice. Credo, invece, che la famiglia Pozzo, verso la quale ho sentito anche parole pesanti, abbia dimostrato nel tempo di saper gestire perfettamente il calcio e merita rispetto. Giocatori miliardari, grazie proprio alla famiglia Pozzo, dovrebbero stare zitti. Tra qualche giorno avrete tutti le idee più chiare. Situazioni così tolgono il sorriso e spengono il calcio, invece dobbiamo giocare sorridendo». E le motivazioni in Champions League, per fortuna, non possono che essere esasperate al massimo: chi non darebbe tutto se stesso per uscire dallo stadio del Barcellona sapendo di aver compiuto un'impresa storica? «Un pareggio? - domanda Cosmi - lo firmerei certo. Ci siamo meritati questa possibilità grande e vogliamo giocarla con rispetto cercando di dare un'immagine positiva del calcio. In questa partita c'è davvero un po' di tutto, anche una dose di emozione, d'altra parte il calcio è anche questo». E tra Udinese e Barcellona c'è anche una differenza di obiettivi, ma stranamente non troppa di punteggio in classifica. «Il Barcellona ha otto punti, maturati in cinque gare, noi ne abbiamo sei nello stesso numero di partite. Gli obiettivi sono diversi, ma in Italia attorno all'Udinese c'è quella strana aria in negativo. Abbiamo passato sei giorni difficili, non più di sei. Avremmo preferito affrontare il Barcellona con un morale diverso, ma si è trattato anche di tre sconfitte consecutive molto diverse. La bella prestazione contro la Juve e la sconfitta che ne è comunque derivata ha fatto sì che siamo andati a giocare a Reggio con l'atteggiamento sbagliato». Intanto per la gara di questa sera Cosmi ha recuperato Di Natale, che aveva saltato la partita contro la Reggina a causa di un attacco di gastroenterite. Dovrebbe essere proprio l'attaccante a giocare da titolare accanto a Barreto o Di Michele. Più difficile, invece, sarà vedere in campo Rossini, anche se i dubbi attorno a questa formazione anti Barcellona resteranno tanti fino all'ultimo.

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