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di LUIGI SALOMONE ROCCHI rischia di saltare la sfida di domani contro il Milan.

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Il procuratore federale Stefano Palazzi nonostante il Treviso avesse deciso di non presentare il ricorso, ha segnalato al giudice sportivo una possibile simulazione del giocatore biancoceleste in occasione del penalty fischiato dall'arbitro Mazzoleni. Il giudice ha quindi sospeso la sua decisione in merito all'azione che ha portato all'espulsione del portiere del Treviso, in attesa di ricevere la documentazione filmata indicata dal procuratore federale. Oggi la decisione ma la sensazione che ci sia tanta voglia di cominciare ad applicare la nuova norma introdotta la scorsa estate che prevede la squalifica di due turni per i simulatori. E il fatto che la Lazio gioca contro il Milan non può che essere un'aggravante in questo momento. Rocchi, quindi, non può nemmeno festeggiare con serenità il ventottesimo compleanno perché rischia di non giocare a San Siro: «Sarebbe uno scandalo se mi squalificassero. Ci sarebbero mille cose, allora, da valutare nell'ambito della prova tv, anche un errore, una qualsiasi altra situazione di gioco e varrebbe anche il gol fantasma a questo punto. A Brescia, l'anno scorso, fui espulso dal campo. Una decisione non giusta ma che ho accettato e fui costretto a saltare il Milan. Il rigore si può dare o non dare ma il contatto c'è stato. L'arbitro poteva non fischiare e non avrei detto nulla ma certamente non si è trattato di simulazione. Alle volte sembra che la caduta sia accentuata ma arrivando di corsa e in velocità, molto spesso si vuole evitare di far male al portiere o magari di farsi male. Comunque, mi sembra si sia fatto troppo clamore per una cosa del genere. Anche in altre occasioni non mi sembra si sia parlato con così tanta forza per episodi simili. L'anno scorso, per esempio, avevo segnato a Messina e la tv l'aveva confermato, ma nessuno mi ha dato quel gol. Credo che la prova tv serva per cose più importanti come i falli di reazione o atteggiamenti antisportivi. Non per i calci di rigore o falli di gioco». Uno sfogo da parte dell'attaccante laziale che rischia di diventare il simbolo della nuova norma anche se la sensazione che l'episodio non sia così solare da determinare l'applicazione della legge voluta dal presidente federale Carraro. Almeno Tommaso Rocchi può essere soddisfatto di aver ritrovato la via della rete contro il Treviso: «È stata una bella gioia perché quel gol ha contribuito a dare la vittoria della squadra: una cosa che volevamo e dovevamo». E a proposito di doveri, Rocchi ora dovrà pagare una cena a Di Canio: «Con Paolo mi trovo a memoria e viceversa». E domenica il fantasista lo ha messo almeno in tre occasioni davanti al portiere ospite. L'attaccante biancoceleste parla anche della sfida con il Milan che però potrebbe anche essere costretto a saltare: «È una partita importante per scoprire meglio dove possiamo arrivare. Il Milan è una grande squadra, è vero che ha un momento in cui è un pò in difficoltà ma è una cosa che lascia il tempo che trova. Noi cercheremo di fare il nostro dovere con attenzione e cercando di sbagliare il meno possibile. Andremo a Milano senza paura ed è determinante avere concentrazione e approccio giusto alla gara. Dovremo aggredirli e non lasciargli il pallino del gioco, magari colpendo in velocità col contropiede». Oggi il verdetto ma Delio Rossi che ha già perso Peruzzi, Cesar e Tare per infortunio, rischia di presentarsi a San Siro senza il suo bomber più prolifico. E la designazione del quasi pensionato Messina di Bergamo non è di certo un altro segnale rassicurante. Ci vorrà tanta grinta per resistere alla voglia di riscatto del Milan.

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