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Senza Chivu e Mexes Roma con difesa a tre Confermato Aquilani

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Il tecnico giallorosso resta con i piedi per terra dopo il successo in coppa contro il modesto Aris Salonicco, successo che non deve far rilassare la squadra in vista della difficile trsferta di Livorno. Oggi contro il Livorno, insolito capolista, Spalletti rivede la sua Roma. Un po' per scelta, un po' per forza, viste le assenze in difesa. Il tecnico ha più volte provato la retroguardia a tre in allenamento, ma più per avere un'alternativa tattica che non per altro. Ora, senza Chivu (il rumeno ancora non al cento per cento non è nella lista dei convocati) e Mexes, Spalletti si ritrova costretto a cambiare. Sarà una Roma col 3-5-2, modello speculare a quelo del collega Donadoni che del centrocampo a cinque ha fatto invece virtù. Una partita da prendere con le molle contro la rivelazione del campionato. Spalletti non ha dubbi e avverte i suoi dopo averli elogiati per il successo netto contro i greci che trasforma il match di ritorno in una gita fuoriporta. «Devo fare i complimenti ai miei per aver superato le insidie della gara di Coppa Uefa in maniera splendida, ma ora pensiamo al Livorno che in casa è pericolosissimo. Hanno vinto queste due partite e quindi preso coraggio e hanno un tifo calorosissimo: non sarà facile. Io ho dato indicazioni alla squadra, spiegando le insidie a livello individuale». Già, a livello individuale, che vuol dire Lucarelli in Primis. Il capocannoniere della scorsa stagione è la cosa che preoccupa maggiormente Spalletti. «Lo conosco bene, ha grandissima personalità, è un loro punto di riferimento. Dovremo fare attenzione alle palle giocate su di lui: il primo obiettivo del Livorno è trovare Lucarelli». Formazione condizionata quindi dall'asenza di Chivu: il tecnico spiega. «Si è portato dietro qualche scoria dei problemi dello scorso anno, ci stiamo lavorando». Ci sarà invece Tommasi in panchina: «Anche se non è al meglio gli farà bene respirare l'aria del campo». Qualche dubbio lo trasmettono ancora Mancini e Curci: uniche note stonate della partita di Coppa. «Mancini ci aveva abituato in precampionato a grandissime partite. Ora l'importante per lui è cercare di continuare a dare il meglio di se. Curci? Secondo me non ha colpe sul gol preso contro l'Aris, mi è sembrato anzi molto bravo in un paio di circostanze, per cui non vedo problemi con lui». Dopo la difesa, di rigore, del giovane portiere il punto sull'attacco. «Montella — spiega il tecnico — mi sembra si sia adattato benissimo al nostro modulo. Ripeto, conta sempre la squadra. Totti si sta impegnando, si sta comportando bene. Anche se non segna ma è determinante per far segnare altri per me non fa differenza». Spinelli dice che se avesse Totti giocherebbe per lo scudetto: «Lo dicono tutti, fa parte del gioco». Quindi una precisazione sul dualismo Aquilani — Perrotta. «Alberto è un giovane importante che prendo in considerazione, credo di averglielo fatto capire, anche se poi ha preso un'ammonizione inutile, attenzione però a trovare capri espiatori come nel caso di Perrotta: per me con l'Udinese era stato tra i migliori, è un giocatore importante che trascina il gruppo. Cassano? Non so se ce la farà per mercoledì... vedremo». Tutto deciso quindi, tranne stravolgimenti dell'ultima ora. Spalletti cambia modulo e con la difesa a tre Panucci, Bovo, Kuffour, scende in campo anche un centrocampo tutto nuovo. Aquilani farà il regista centrale con De Rossi e Perrotta subito al fianco per interdire la manovra del Livorno. Corsie esterne affidate al talento dei due brasiliani giallorossi Mancini e Taddei. In attacco Montella e Totti. È questa la Roma anti-Livorno.

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