Piccolo e geniale Tricker con lui la moto da trial si adatta al traffico cittadino
Con la Tricker Yamaha esplora un futuribile (ma nemmeno troppo lontano) concetto di moto da divertimento; qualcosa che ha a che fare con una sapiente mistura tra l'essenziale ed il pratico per davvero senza compromessi… Anche guidarla può diventare una sana provocazione, un'esperienza unica: piccola, strettissima, ipermaneggevole, parca nei consumi, dotata di una leggerezza «very light» che consente di poggiare le ruote ovunque, di dribblare tra le auto con una velocità impressionante. Insomma queste le primissime sensazioni prive di ragione, tutto pathos e gioco quotidiano. Esteticamente viene da chiedersi: ma dov'è la moto? Questo perché è tutta lì, concentrata e sviluppata attorno all'esile telaio, alle ruote - a raggi - tassellate da 19 e 16", senza dimenticare il compatto monocilindrico «quattrotempi» da 249 cc raffreddato ad aria, un vero portento in quanto a silenziosità di funzionamento. Tre le scelte cromatiche tra cui giallo, nero e arancio a cui vanno aggiunti tutta una serie di accessori opzionali presto disponibili. Il piccolo proiettore sovrasta la morbida forcella che vanta 180 mm di escursione (172 mm quella posteriore); alle spalle si trova una spartana strumentazione, con tachimetro circolare dallo sfondo satinato, ed alcune spie di servizio. Il serbatoio da 6 litri è posizionato in modo da essere «agganciato» dalle ginocchia mentre la sella (un po' dura nel tratto destinato al pilota) si allunga fino all'estremità posteriore della moto, dove si trova una piccola maniglia. Il telaio semi-doppia culla stringe in motore nella zona centrale della Tricker per poi chiudersi nell'area inferiore. Freni a disco su entrambe le ruote garantiscono spazi d'arresto contenuti e l'impianto appare ben proporzionato ai 118 kg di peso a secco della news by Yamaha. La posizione di guida vuole imporre lo stile off-road: manubrio a presa larga, ginocchia che stringono in serbatoio, comandi pratici ed a portata di mano ma, soprattutto, la possibilità di guidare anche in piedi (nei tratti più impervi proprio come in sella ad una trial) senza particolare stress per il rider; il passeggero può godere di uno spazio più confortevole, ben apprezzato sui tragitti e medio e lungo raggio. Il motore è silenzioso, la frizione morbidissima (si vede che è stata studiata per il multiuso cittadino), la presa a terra delle copertura sincera e le prestazioni interessanti in virtù dei 19 Cv disponibili erogati a 7.500 giri. Nel traffico non ha rivali.