Le case puntano su soluzioni ibride dall'alimentazione «alternativa»
Il Gruppo italiano c'è e si vede. Grande Punto, Croma e tutte le nuove Alfa hanno tenuto banco tra le meraviglie di mezzo mondo, assalite dal pubblico come belle donne in vestito da sera. E, finalmente, per la prima volta, nella più importante esposizione automobilistica tedesca i grandi industriali del mondo automobilistico hanno dimostrato di non voler solo «fare spettacolo». Fino a ieri per vendere auto si davano in pasto al popolo dei compratori linee, finiture, cromature, ma soprattutto velocità e prestazioni. Finalmente, all'alba del 2005, con il petrolio schizzato alle stelle, il costo della vita altrettanto impazzito, la gente comune ha imposto un po' di buonsenso all'industria. L'avvenimento più importante del salone, che resterà aperto fino al 25 settembre, è stata la firma di un accordo tra Bmw, General Motors, DaimlerChrysler per uno sviluppo congiunto, che avverrà in un centro studi di Troy — Michigan, USA — di un motore ibrido elettrico/benzina. Di accordi incrociati con programmi simili se ne sono già visti anche troppi, tra Ford e GM sono stati siglati a Detroit, nello scorso gennaio, tra Bmw, Honda e GM, tra Toyota e Ford, tra Toyota e Porsche. L'Audi preferisce correre da sola e promette di dotare a medio termine il suo nuovo SUV Q7 con un propulsore ibrido. Non è detto quindi che sia la volta buona. Del resto la conquista strisciante di Honda e Toyota di questo settore specifico, continua incessante, Toyota ha annunciato un incremento della produzione di Prius e Lexus LX400h, Honda ha presentato a Francoforte la Accord ibrida IMA, con un innovativo motore di 1.3 litri a benzina che può regolare la sua potenza automaticamente in tre stadi. Una vera innovazione, perché durante la decelerazioni, quando entra in funzione il sistema di recupero dell'energia cinetica (subito trasformata in energia elettrica inviata alle batterie) si spegne, poi si attiva a metà potenza quando il motore deve spingere la vettura "a benzina" e sviluppa piena potenza quando la centralina di controllo gli impone di caricare anche le batterie mentre si viaggia. Intanto il caro-carburante scuote i sonni dei consumatori. Niente nuove fonti energetiche? Niente acquisti di auto nuove. La Opel sdrammatizza il mercato con Zafira 1.6 CNG (Compressed Natural Gas) una monovolume compatta alimentata a metano. In questo panorama anche una idea Ford, che lancia a Francoforte un modello a biocarburante (alcool etilico) prodotto dalla distillazione della canna da zucchero, della soia e di altre sostanze vegetali. Non è un'invenzione. Fiat, ad esempio, produce tutte le sua auto in America latina con la possibilità di utilizzo anche di alcool. Perché quindi non succede niente in Europa? A Francoforte, finalmente, qualcosa si è mosso. In margine all'accordo Fiat-Ford per la produzione in joint-venture della Cinquecento Tre-più-uno, circolano voci su un motore per niente convenzionale, forse un diesel multijet 1.3 litri reso ibrido in collaborazione con... Il segreto è d'obbligo.