Roberto Baggio torna nel calcio
Dal Giappone: «Ho offerte ma non farò il ct». Moratti lo lusinga
Per confidare i suoi progetti, l'indimenticabile n.10 per eccellenza di quasi 20 anni di calcio italiano ha scelto il Giappone, paese dove è arrivato ieri, ufficialmente per una breve visita come ambasciatore di buona volontà della Fao e per promuovere il lancio della sua collezione di francobolli commemorativi delle sue imprese calcistiche stampati dalle Poste giapponesi. «Attualmente sono fuori dal mondo del calcio per una mia scelta precisa - ha detto Baggio in un incontro con la stampa straniera accreditata a Tokyo - e sto seguendo altre cose che ritengo più importanti. Ma non escludo di potervi tornare tra qualche tempo. Ho già diverse proposte che sto vagliando e posso dire che al momento giusto farò la scelta che ritengo più giusta». Il Divin Codino, in camicia bianca, orecchini, i capelli un po' grigi, ma in perfetta forma, rilassato e disponibile, non si sbilancia più di tanto, non pronuncia mai le parole «allenatore» o «dirigente» ma, a poco a poco, si lascia andare. »Marco Van Basten è partito subito come Ct della nazionale olandese. L'Italia però non e l'Olanda, ed io stesso penso che occorra un processo graduale e che chi vuole allenare debba cominciare da una squadra di club«, dice e non aggiunge altro. Tanto meno dà indicazioni sulla provenienza e il tipo di proposte che gli sono giunte. Ci tiene comunque a ribadire: »Al momento giusto farò la mia scelta. Non escludo affatto di tornare nel mondo del calcio, anche se ora ne sto lontano». Baggio ha dimostrato di seguire da vicino il calcio nazionale e internazionale. Ecco alcune sue considerazioni. «Il Brasile resta la nazionale più forte del mondo - dice - e la squadra da battere. Nella Confederations Cup, pur con molte assenze, ha dimostrato di possedere ricambi di classe infinita. È chiaro che al Mondiale conterà molto la forma fisica in cui vi si arriva. Ma al momento il Brasile è il favorito«. » Ci sono miei eredi? È la stessa domanda che mi facevano quando ero giovanissimo e mi chiedevano a chi mi ispiravo. Ogni calciatore è un mondo a sè. Io non mi sono ispirato a nessuno e non credo sia giusto dire se e chi in Italia siano i miei eredi. Posso però dire che attualmente in Italia ci sono giocatori emergenti, giovanissimi e non, che hanno classe, grande forza e che faranno sicuramente molto bene. L'attuale nazionale è una grande squadra che potrà figurare degnamente ai mondiali». Moratti gli apre le porte dell'Inter: «All'Inter per lui c'è sempre spazio». C'è spazio per un uomo come Roberto Baggio nell'Inter? «Con Baggio - ha detto Moratti - c'è un vecchio discorso di apertura, che mi sembra logico e normale vista la persona e il campione che è. Quindi è un discorso che può continuare sicuramente con lui, e noi ne saremmo onoratissimi». Baggio potrebbe tornare all'Inter cominciando sulla panchina dei giovani? «Può essere».