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di TIZIANO CARMELLINI CINQUANTATRÈ secondi per chiudere la pratica Aris.

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Ci pensa Aquilani a portare una ventata di novità, qualità e concretezza alla Roma che rientra in Europa con un successo. 5-1 contro il modesto Aris Salonicco nell'esordio in Coppa Uefa, risultato che trasforma la gara di ritorno solo in qualcosa in più di una gita fuoriporta. Un gol al fischio il suo che spazza via l'incubo Olimpico (la Roma ritrova una vittoria che mancava dal 20 febbraio scorso: dieci gare tra Coppa Italia e campionato) e riporta su questa terra la Roma dopo la debaclè con l'Udinese. Lo aveva sperato Spalletti, perché vincere in Coppa poteva voler dire spazzar via i fantasmi riaffiorati nella seconda parte di gara contro la sua ex squadra, continuare a crederci e ritornare con la testa giusta al campionato. Il tecnico dalla tribuna, seduto tra Conti e Tempestilli, guarda e soffre più per non esser lì, sulla panchina giallorossa, che non per ciò che vede in campo. Qualche metro più sotto il presidente Sensi che, nonostante i noti problemi di salute, non ha voluto mancare all'appuntamento dopo la visita a sorpresa di mercoledì al gruppo giallorosso. «Grande Roma, grande pubblico... Sono vicini alla squadra come io a loro» dice con non poca fatica, con gli occhi pieni di Roma. In campo non c'è stata storia: mai. Il gol di Aquilani quando il cronografo non aveva ancora concluso il primo giro, spiana la strada alla Roma. Montella protegge un gran pallone, velo di Taddei e il giovane centrocampista giallorosso batte il portiere greco: un nome un programma, Pourliotopoulos. In campo c'è solo la Roma, con un Montella che cerca di sbloccarsi per non perdere la maglia da titolare in campionato. Il bomber giallorosso impegna il portiere greco (16'), poi stampa il suo sinistro sul palo (21'). È il preludio del raddoppio giallorosso che arriva un minuto dopo ancora grazie a un'invenzione di Aquilani. Cross nel mezzo da destra e Panucci fa 2-0. Finita? macchè, è solo l'inizio. L'Aris stordito tenta una timida reazione, ma la Roma è un'alta categoria e al 26' passa ancora. Azione corale, tutta di prima: Mancini, Taddei, ancora Aquilani, per Montella che finalmente si sblocca. Fa 3-0, la Roma tira i remi in barca pensando al Livorno e l'Aris prende coraggio: o almeno ci prova sospinto da un migliaio di ultrà davvero instancabili. E proprio l'aria frizzantina che si respira all'Olimpico concilia il sonno del giovane Curci. 40', staffilata dalla distanza dell'argentino Caceres che pesca Curci distratto e lo infila: 3-1. Prima dell'intervallo c'è tempo per il poker giallorosso che coincide con la doppietta di Panucci. Il difensore svetta di nuovo in area sull'angolo giallorosso battuto da Taddei e l'incocciata inchioda i greci per la quarta volta dopo una carambola difensore-portiere. Quattro a uno e il portoghese Proenca fischia per pietà. Nella ripresa poco altro, Domenichini cambia qualcosa pensando al campionato. Partita e passaggio del turno praticamente archiviato con i giallorosso che raccolgono applausi dai dodicimila dell'Olimpico e chiudono la gara 5-1 e non infieriscono sui modesti greci. Poteva mancare la sigla del capitano? No e Totti fa tutto da solo: sinistro secco che chiude la partita dopo otto minuti e invita tutti a Livorno. Sarà tutta un'altra partita... ma vincere non fa mai male.

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