John Cena dal wrestling alla musica
Il campione americano della WWE, idolo degli appassionati del Wrestling non è un asso solamente nello spettacolare sport seguito da milioni di fans in tutto il mondo. Da oggi Cena si propone anche come artista hip-hop e, dopo una lunga e meticolosa preparazione, è in tournée per lanciare il suo primo cd «You can't see me» (Non puoi vedermi), l'album con 17 canzoni che la Sony Music distribuisce anche in Italia. T-shirt bianca, pantaloni extra-large, taglio di capelli alla marine, John Cena ha sollevato fra gli hurrà dei presenti, ieri a Milano, la sua enorme cintura dorata di campione americano della WWE con l'aquila simbolo degli Stati Uniti, che fa anche da copertina al suo primo cd. «So molto bene a che cosa sto andando incontro — ha attaccato Cena, che domani sera terrà un concerto al Rolling Stone di Milano — so che molta gente storcerà il naso e mi rifiuterà istintivamente come artista hip-hop, perché ritene impossibile che un bianco possa rappare. Ma io dimostrerò che si sbagliano. Ho lavorato duro per tre anni a scrivere le mie canzoni e a migliorare la mia tecnica. Venite a sentirmi domani sera e poi ditemi che ne pensate». Per John Cena sembrano tornare i tempi del suo debutto nel wrestling, quando esordì negli incontri di SmackDown, nel giugno 2002. Anche allora fu accolto con scetticismo, prima di mettere alle corde in un memorabile combattimento Kurt Angle. «Ci sono pregiudizi verso un bianco benestante che si propone come rapper — ha aggiunto il campione americano — ma io non voglio spacciarmi per quello che non sono. Amo questa musica sin da quando andavo alle scuole superiori, 15 anni fa. E a quei tempi non era così facile essere un fan di Public Enemy o KRS-One. Ma, già allora, non mettevo i jeans stretti e non ascoltavo i Guns and Roses: ero un fan di NWA e impazzivo per l'album «Straight Outta Compton». Io non vengo dalla strada, ma cerco lo stesso un mio sound personale per parlare della mia vita: i combattimenti, le belle ragazze, i viaggi nel mondo». Nell'album John Cena duetta con Tha Trademarc (Marc Predka) in un avvincente scambio di versi. E nel brano «Beantown» rende omaggio alla sua città natale, Boston, con vari riferimenti ai suoi simboli, dal Tobin Bridge al campione del '73 Carl Yastrzemski con i suoi tipici basettoni, fino al Green Monster dello stadio a Fenway Park dove, appollaiato sulle gradinate, da ragazzo ammirava i suoi eroi, Hulk Hogan, Ultimate Warrior, Shawn Michaels e Bret Hart. Big Show e JBL, che ha sconfitto alle WrestleMania 20 e 21, davanti a circa 60 mila spettatori e diventando il campione della WWE, non gli hanno procurato tanta ansia quanto il suo recente debutto di artista hip-hop alla House of Blues, di fronte a un centinaio di persone. «Prima dello spettacolo ero un groviglio di nervi e di emozioni — ha ricordato John Cena, che in autunno debutterà anche come attore nel film «The Marine» — erano le stesse emozioni che ho provato prima di salire sul ring per il mio primo match».